di Vittorio Cianci, Lart

La scelta del tipo di lavaggio è sempre in funzione della tipologia del capo, soprattutto se costruito assemblando più componenti, soggetti ai maggiori rischi. Ecco una miniguida per sapere come comportarsi

 

In seguito al lavaggio di un capo può capitare che si riscontrino difetti più o meno gravi: nella maggior parte dei casi la responsabilità è da ricondursi a un’etichetta di manutenzione non corretta o non compatibile con i materiali che compongono il capo (inserire loghi).

Talvolta infatti le aziende applicano simboli di manutenzione considerando il solo tessuto principale e non tenendo conto dei tessuti secondari e degli accessori vari.

La vita di un capo e la percentuale di rischio durante l’uso e la manutenzione dipendono:

  • dalla composizione dei vari tessuti componenti e dagli accessori utilizzati;
  • dalla cura usata nella manutenzione;
  • dal suo utilizzo normale e non sregolato.

La diversa composizione dei tessuti utilizzati incompatibili nella manutenzione

I casi che possono verificarsi sono diversi e innumerevoli: di seguito ne ilustriamo qualche esempio, pur senza pretendere di dipingere un quadro esaustivo.

1. Capo 100% cotone e profili in acetato: l’azienda indica il lavaggio ad acqua e la probabilità di danni durante l’uso e la manutenzione. Il materiale acetato infatti presenta una bassa solidità del colore al sudore, al lavaggio ad acqua e alla goccia d’acqua in generale (Fig. 1).

Fig. 1. Scarica del colore da parte delle finiture in acetato scuro

2. Cotone con profili in acetato rosso lavabile a secco e con macchie di sudore (Fig. 2). Se l’azienda avesse vietato il lavaggio ad acqua e consigliato il lavaggio a secco, il sudore non avrebbe macchiato il capo lasciando una macchia non più eliminabile.

Fig. 2. Cotone con profili in acetato rosso lavabile a secco e macchie di sudore

3. Fodera in acetato con colore scuro, applicata su un capo chiaro indicato come lavabile ad acqua: in questo caso il colore della fodera è penetrato attraverso l’impuntura e ha macchiato la parte bianca esterna (Fig. 3).

Fig. 3. Macchie rossastre derivanti da una fodera in acetato con colore scuro, applicata su un capo chiaro indicato come lavabile ad acqua

4. Capo in cotone con spallone in acetato scuro: durante l’asciugatura l’acetato dello spallone ha macchiato il capo nelle zone di contatto (Fig. 4a + 4b).

Fig. 4A + 4B. Capo in cotone con spallone in acetato, che ha lasciato macchie scure a umido

Cura nella manutenzione

Fig. 5

Come si può vedere in Fig. 5, se un capo presenta degli alamari di chiusura pesanti, bisogna mettere in conto che essi durante il lavaggio potrebbero provocare l’abrasione e la rottura del tessuto nelle zone adiacenti.

Un lavaggio poco delicato infatti, data la pesantezza degli alamari, può dar luogo a lacerazioni sul tessuto; per ridurre l’impatto è necessario lavare il capo alla rovescia.

Stiro

La fase dello stiro è senza dubbio molto delicata: alcuni tessuti, ad esempio la seta, non si possono stirare con ferro a vapore.

Nel caso della Fig. 6, nonostante in etichetta fosse riportava il simbolo che segnala di “stirare senza vapore”, il capo è stato stirato con vapore – provocando di conseguenza la formazione di una superficie irregolare, tipo buccia di pesca.

Occorre anche fare attenzione allo stiro dei tessuti in prevalenza costituiti da nylon o poliestere leggero, a causa della loro facilità di fusione: quando si ha ha che fare con tali materiali, quindi, bisogna interporre sempre panno e fare in modo che la temperatura del vapore non superi mai i 120 °C (Fig. 7).

Accessori non compatibili con la manutenzione

Per applicare l’etichetta di manutenzione le aziende si basano sulla scheda tecnica dei tessuti principali rilasciata dal fornitore, a volte trascurando il fatto che il capo viene costruito con accessori che richiedono un’etichetta di manutenzione diversa.

Un esempio è quello di un tessuto che consente il solo lavaggio ad acqua, abbinato a un accessorio in pelle che deve essere lavato a secco con idrocarburi. In Fig. 8 si può notare la scarica colore dall’accessorio in pelle sul tessuto bianco nel lavaggio ad acqua.

Fig. 8. Scarica del colore di un accessorio in pelle nel lavaggio

Schede errate di fornitori

Spesso le schede tecniche dei fornitori non sono corrette o parzialmente incomprensibili: ad esempio, in etichetta è possibile leggere “tessuti con stampe glitter da lavare a secco con percloro etilene” (Fig. 9).

Questo perché il legame tra glitter è di natura fisica e non chimica: si tratta di una colla colorata che non sopporta il lavaggio a secco con percloro.

Per evitare il rischio di distacco dei glitter dal tessuto, quindi, è necessario usare come solvente l’idrocarburo, che non aggredisce il collante.

Fig. 9. Il legame tra glitter è di natura fisica e non chimica: si tratta di una colla colorata che non sopporta il lavaggio a secco con percloro

 

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