Difetti che si evidenziano nel lavaggio la cui origine va attribuita alle sollecitazioni di indosso o alle mediocri proprietà dei materiali. Ecco alcune delle situazioni più frequenti.
Usura delle punte e dei bordi del colletto e delle maniche, macchie rosate, difetti su capi in lana riposti nell’armadio, attacchi chimici, danni su capi in acetato o fibra mista con acetato, macchie derivanti da applicazioni come fettucce o bottoni, accessori con superfici taglienti, bassa solidità del colore alla luce di tessuti realizzati con peli di animali: sono alcuni dei difetti che spesso si evidenziano dopo il lavaggio, ma che sono spesso causati dalle sollecitazioni dell’indosso e dalle mediocri proprietà dei materiali.
Vediamo in carrellata alcune situazioni.
Usura delle punte e dei bordi del colletto, e dei bordi delle maniche

Al fine di preservare la tenuta e la forma del capo, i confezionisti rinforzano alcune parti della camicia o della camicetta, quali il collo o colletto e i polsini, per renderle più rigide. Queste parti tendono quindi a consumarsi più velocemente per mancanza di flessibilità.
Inoltre, le punte del colletto stesso mostrano una consistenza notevole dello spessore dovuta alle diverse riprese di cucitura: tali “ispessimenti”, localizzati proprio sul bordo appuntito del colletto, ne aumentano ulteriormente l’effetto negativo impedendo al tessuto di piegarsi.
Spesso i tessuti vengono resinati per modificarne la mano o migliorarne le prestazioni (resistenza alla penetrazione d’acqua e simili).

Ebbene, la resina superficiale rende più fragile il tessuto e provoca due effetti che si originano durante lo sfregamento di indosso, localizzati nelle zone maggiormente soggette a tale fenomeno: una forte sbiaditura a causa dello spostamento della resina e la formazione di microfalli lungo i bordi (Fig. 1, 2).
Macchie rosate provocate dal sudore e dalla luce
Spesso i clienti, dopo aver ritirato i propri capi dalla lavanderia, possono recriminare sulla presenza di macchie rosate affermando che prima non ci fossero; tali macchie invece sono causate dalla sudorazione corporea unitamente all’esposizione alla luce. Inoltre alcuni colori, in particolare l’avio, sono molto sensibili e delicati e vengono sottoposti facilmente a viraggi, a causa di agenti acidi o alcalini (sudore) e della luce.
A conferma di ciò, le zone più soggette al difetto sono quelle che vengono a contatto con le mani impregnate di sudore durante l’indosso (cosce), quelle maggiormente a contatto con il sudore del corpo ed esposte alla luce (spalle) o quelle più pelose e con maggiore superficie di esposizione alla luce (bordi) (Fig. 3).

Capi in lana: buchi su capi riposti nell’armadio
Chi non ha avuto nel suo armadio capi in lana “decorati” da piccoli buchi? La responsabile è la larva della tarma, che si nutre della cheratina contenuta nella lana. Quando si osservano al microscopio le fibre in corrispondenza del bordo dei buchi in questione, si possono vedere delle tracce di denti (Fig. 4). La larva si trasforma poi in farfalla, che non mangia più ma si riproduce e depone le uova.
Esistono dei trattamenti per allontanarle (le vecchie, ora proibite, palline di naftalina) o ucciderle.
Può capitare anche che il buco non si sia formato completamente e passi inosservato, ma comparirà dopo il lavaggio.
Facciamo l’esempio di una giacca con un piccolo buco nel mezzo della schiena. Soltanto il tessuto esterno è stato attaccato, mentre la fodera in poliestere, che aderisce abbastanza vicino al tessuto esterno, non lo è. Questo insetto, allo stato di larva e quindi durante la sua crescita, si nutre unicamente di fibre di lana: perciò, senza che ciò si veda, i fili hanno perso resistenza nei punti attaccati dagli insetti.
Al momento della pulitura non resistono all’azione meccanica e inevitabile si rompono causando l’incidente, senza che ci sia un errore tecnico da parte del pulitore.

Tessuti in Cotone: difetti che si evidenziano nel lavaggio
Nel caso illustrato in Fig. 5, grazie a una verifica al microscopio, è stato rilevato che le fibre prelevate ai bordi del difetto (trattate con perossido di sodio al 18%) hanno subito un attacco chimico (Fig. 6).
Le fibre prelevate nelle zone normali – con estremità a capocchia – trattate con perossido di sodio al 18%, non hanno subito alcun attacco chimico (Fig. 7).
Si tratta, infatti, di un difetto da attacco chimico provocato con prodotti chimici di smacchiatura o, al limite, da un contatto prolungato con sudore particolarmente aggressivo che si evidenzia soprattutto dopo il lavaggio. Riteniamo più probabile la smacchiatura. Un indosso e una manutenzione corrette non potrebbero provocare un danno simile.
L’articolo continua con:
- Difetti su capi in acetato o mista con acetato
- Applicazioni colorate
- Accessori
- Collo in pelliccia naturalex
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