Lo strappo su un tessuto è una delle maggiori cause per la quale si decide di buttare via un capo di abbigliamento.
Tuttavia, prima di farsi prendere dalla smania dell’usa e getta, è bene imparare ad analizzare l’entità del danno, cercando di capire come comportarsi davanti ad esso e come, in futuro, prevenirlo.

In un primo momento può sembrare che il capo sia totalmente compromesso; invece a tutto c’è rimedio, e anche quando una t-shirt di cotone, un maglione in lana, una borsa in similpelle o un pantaloncino sportivo in poliestere si strappano, o lacerano per via del tempo che passa, c’è sempre una strada pratica e veloce che possiamo prendere.

Cos’è lo strappo?

strappoCon il termine “strappo” si intende una lesione superficiale del tessuto, causata dalla rottura parziale o definitiva delle fibre, che può compromettere l’indossabilità di un capo.

Generalmente è causato da eccessivi sollecitazione e sfregamento della parte interessata, oppure dal naturale invecchiamento della fibra.

Una volta chiarita la sua definizione, il passo successivo è individuarne la causa, l’entità e il tipo di tessuto sul quale si è verificato il trauma.

Qual è la causa dello strappo?

Uno strappo può essere provocato da molteplici varianti, ma in generale possiamo identificare due cause fondamentali: una per via incidentale, ossia la lacerazione del capo dovuta allo scontro diretto con un elemento esterno, e l’altra per via naturale.

Quest’ultimo caso è a sua volta distinguibile in altri due fattori che ne determinano il logoramento: la quantità di tempo per la quale è stato utilizzato il capo, e la sua mala manutenzione o conservazione.

Mentstrappore per via incidentale la lacerazione è immediata, nel caso naturale è un processo progressivo che si dilunga nel tempo, attraversando prima una fase di sfilacciamento parziale di solo alcune fibre, per poi arrivare alla completa rottura del tessuto. Un’azione preventiva (spesso sottovalutata) a cui prestare maggiore attenzione è la lettura dell’etichetta dei capi; non solo per conoscerne la composizione, ma anche il loro corretto mantenimento in vita. Infatti la manutenzione di un capo e le indicazioni su come questo deve essere lavato sono elementi fondamentali che ne determinano lo “stato di salute”.

In lavatrice, elementi come cerniere, fibbie e ferretti rappresentano un rischio costante; avendone la possibilità e il tempo, è bene lavarli separatamente o all’interno di appositi sacchetti.

Di solito le parti più soggette a questo tipo di lacerazione sono quelle che subiscono maggiori sfregamenti: gomiti, polsini e colletto, le giunzioni e gli orli,  le maniche.

Analisi del danno e riciclo creativo

Vediamo insieme quale può essere l’entità dello strappo e, in base al tipo di tessuto (cotone, lana, similpelle, poliestere…) e al capo d’abbigliamento, capiamo come valutare se le lesioni sono rimediabili.

In caso non lo siano, vi proponiamo alcune idee di riciclo creativo da sfruttare per dare nuova vita al capo.

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