Sabato 23, presso il Palazzo Reale di Milano, la storica scuola di Moda milanese Istituto Secoli ha organizzato per gli studenti dell’Anno Scolastico 2017/2018 la Cerimonia di Consegna dei Diplomi: evento patrocinato dal Comune di Milano e giunto alla 73° edizione.

Giorgio Secoli, Direttore Operativo Istituto Secoli

Per celebrare il traguardo raggiunto, l’evento è stato inaugurato dalla tavola rotonda “Industria 4.0: la formazione”.
Con la mediazione di Giorgio Secoli, importanti figure del settore hanno condiviso con gli studenti alcuni suggerimenti per accompagnarli nel loro futuro percorso professionale.
Di seguito la redazione propone un breve sunto degli interventi: su Technofashion di giugno sarà disponibile l’articolo completo dell’evento.

La conferenza

Stefania Saviolo – professoressa di Fashion and Luxury Management dell’Università Bocconi, e fondatrice del Master in Fashion MAFED – ha sottolineato come oggi l’I4.0 sia fondamentale per conciliare una produzione di alto artigianato e una domanda sempre più esigente in quanto a ritmi e personalizzazione. La risorsa più preziosa, tuttavia, rimane la competenza umana; per questo motivo i neodiplomati sono la vera ricchezza del settore Moda.

Giorgio Ferremi, Consigliere ANTIA

Un’opinione condivisa anche da Giorgio Ferremi, Consigliere ANTIA, secondo il quale per le nuove generazioni che decidono di formarsi nei vari ambiti del Fashion il fatto di essere nativi digitali rappresenta un vantaggio considerevole. È fondamentale riuscire a inserire questi giovani in un contesto, come quello aziendale, dove non è raro trovare resistenze al cambiamento.

Come infatti conferma Alberto Gregotti, Presidente di ANTIA, oggi la Moda si rivolge a buyers e consumers che cercano capi sempre più difficili da realizzare, mettendo così in difficoltà le produzioni estere: questo invece è un vantaggio per il made in Italy, che può contare sulle competenze uniche di campioneristi, prototipisti, modellisti e sarti d’eccellenza. L’Industria 4.0, in aggiunta, può dare al manifatturiero italiano la spinta e il sostegno di cui ha bisogno per tornare a essere competitivo.

Gian Mario Borney, Fashion Executive and Consultant

Anche i due Fashion Executive and Consultant Gian Mario Borney e Giorgio Brandazza – si sono espressi in merito. Borney sostiene che la tendenza attuale stia tornando a centralizzare la figura umana, all’interno di un ambiente sempre più digitalizzato. Le tecnologie, senza dubbio, possono aiutare in modo decisivo a valorizzare il know-how made in Italy, offrendo mezzi più numerosi e potenti per raccontare la provenienza dei prodotti, i processi di lavorazione e la storia dei materiali utilizzati. L’innovazione d’altronde, ha affermato Brandazza, è inevitabile; nel settore si verificherà una crescita di concentrazione e aspettative sempre più alte, e sarà il mix di talento e competenze a fare la differenza.

Daniela Cattaneo – Formazione e Relazioni con le scuole di settore IACDE

Daniela Cattaneo – Formazione e Relazioni con le scuole di settore IACDE – ha inoltre ricordato che, a prescindere dal tipo di soluzione innovativa implementata, la chiave del successo rimane la formazione: il fattore umano, con le relative competenze tecniche e tecnologiche, è l’unico che permette di sfruttare al meglio i supporti moderni per raggiungere il miglior esito possibile.

Preziosi inoltre gli interventi di Paolo Cartabbia – CEO Macpi e VP di IACDE – e di Andrea Maria Silvestri, Manufacturing and Solutions Specialist Lectra. Entrambi, raccontando le proprie esperienze di implementazione dei prodotti in aziende clienti, hanno offerto ai neodiplomati uno spaccato estremamente interessante del mondo del lavoro nelle sue applicazioni concrete.