Si intitola “Percorso per il rilancio della filiera italiana del Tessile & Abbigliamento” il dossier di SMI che delinea lo stato reale della crisi del T/A italiano e propone soluzioni concrete e attuabili a favore della ripresa e crescita del settore.

Marino Vago Gianfranco Di Natale (rispettivamente Presidente e Direttore Generale di SMI – Sistema Moda Italia) lo hanno presentato a Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, presso la sede del MISE a Roma.

Nel comunicato stampa diffuso, SMI spiega che è stato necessario realizzare il documento “per sensibilizzare le istituzioni governative sulla situazione di estrema sofferenza del Sistema Moda italiano, fiore all’occhiello della manifattura italiana e sistema strategico per quello che rappresenta in termini non solo economici ma anche di immagine”.

Il  Ministro ha garantito un approfondimento da parte degli uffici tecnici del Ministero, per definire successivamente una strategia di intervento.

Il dossier nel dettaglio

Lo studio“Percorso per il rilancio della filiera italiana del Tessile & Abbigliamento”, attraverso l’analisi econometrica realizzata dal Centro sullo Sviluppo dei Territori e dei Settori della LIUC Business School per SMI, evidenzia per i prossimi 3 anni la necessità di un intervento economico tempestivo da parte del Governo, di 8 miliardi, suddivisi in:

  • interventi di emergenza, pari a circa 2 miliardi, da attivarsi nell’immediato e concentrati soprattutto su misure di accompagnamento per la ristrutturazione delle imprese (attraverso azioni di sostegno al lavoro quali il prolungamento per tutto il 2021 della Cassa Covid) e di salvaguardia delle professionalità presenti nel settore, affrontando così il tema delle uscite dal lavoro e delle entrate richieste dal settore nei prossimi anni;
  • interventi strategici di medio periodo per la messa in atto degli effetti relativi agli ambiti qualificanti della circolarità, innovazione creativa, digitalizzazione e recupero di competitività settoriale;
  • interventi strategici di lungo periodo, in rafforzamento e completamento delle misure previste nella fase precedente, eminentemente strutturali, negli ambiti della promozione, della formazione e della riqualificazione delle risorse umane.

Se ciò venisse a mancare, si prevedono serissime conseguenza a livello sia economico sia sociale, con una perdita di fatturato rispetto ai dati 2019 di circa 9 miliardi di euro, la chiusura di circa 6.500 imprese (il 15%) con la perdita di circa 70.000 posti di lavoro (il 17,8%).