L’export del distretto pratese di tessuti trama-ordito e di tessuti speciali, secondo le elaborazioni del Centro studi Confindustria Toscana Nord su dati Istat, nel primo semestre 2019 registrano un -2,6% rispetto allo stesso periodo del 2018. Questi dati, se considerati insieme agli andamenti negativi delle altre aree tessili nazionali, trasmettono un chiaro segnale di una difficoltà generalizzata che preoccupa gli operatori del settore.

Francesco Marini, coordinatore del gruppo Produttori di tessuti di Confindustria Toscana Nord e vicepresidente dell’associazione, conferma la fiducia e l’apertura al futuro degli imprenditori e sottolinea come sia necessario far fronte alle criticità del difficile contesto internazionale con strumenti come l’affinamento delle strategie commerciali e il potenziamento della competitività delle imprese, introducendo nuovi modelli di business che consentano di rispondere meglio a esigenze di mercato sempre più stringenti in termini di personalizzazione, piccoli lotti e velocità di consegna.

«Focus forte, comunque e come sempre, sul prodotto, le cui caratteristiche di grande creatività e aderenza alle tendenze moda rimangono indiscusse e ci stanno permettendo di conservare un posizionamento di rilievo nel mercato internazionale» afferma Marini.

Sostenibilità e lana

«Particolarmente apprezzate le iniziative per la sostenibilità» continua Francesco Marini. «Le imprese hanno fatto e stanno facendo molto, con convinzione, per assecondare le richieste del mercato in questo ambito, ottenendo chiari riconoscimenti del loro impegno. L’attenzione per la sostenibilità ci consente anche di valorizzare il riciclo delle fibre: aspetto cruciale per il nostro distretto, che nel riciclo soprattutto della lana ha sempre avuto il proprio emblema».

Proprio dalla lana – in questo caso però vergine, provenienza Australia – arrivano chiari segnali dell’instabilità del mercato: i prezzi della fibra sono crollati dall’estate fino all’ultima asta della settimana scorsa, quando si è verificato un rimbalzo significativo che comunque lascia i prezzi a livelli ancora bassi.

«Prezzi contenuti delle materie prime sono naturalmente di per sé favorevoli a noi produttori di tessuti» sostiene Marini. «La lana, poi, è fondamentale dato che parliamo della stagione autunno-inverno 2020-2021. Tuttavia, andamenti di questo tipo rappresentano un ulteriore segnale di incertezza dei mercati e creano difficoltà nei processi decisionali per gli approvvigionamenti. Tutto concorre a delineare un quadro di instabilità in cui cerchiamo di muoverci facendo leva sulle capacità e le competenze di un distretto come quello pratese che, in tutta la sua filiera, ha indubbiamente carte importanti da giocare».

I numeri del distretto pratese

I produttori di tessuti pratesi sono 280. Il 70% producono tessuti trama-ordito (drapperia, tessuti moda per abbigliamento), il restante 30% tessuti speciali (a maglia, pelliccette, tecnici, spalmati, geotessili, ecc.).

Si stima che queste aziende esprimano un fatturato di 1,85 miliardi di euro ed esportazioni per 1,3 miliardi (70% del fatturato) e generino un’occupazione diretta di oltre 5.000 addetti (dati 2017). Gli ultimi dati congiunturali del Centro studi Confindustria Toscana Nord hanno evidenziato per il 2° trimestre 2019 una flessione di -0,6%.