Tramite videoconferenza il presidente EURATEX Alberto Paccanelli ha discusso con il commissario Breton e altri attori chiave del settore la drammatica situazione che riguarda attualmente il settore europeo del Tessile-Abbigliamento.
Il Presidente ha sottolineato l’importanza strategica del comparto per l’economia europea, ricordando che le aziende europee hanno mostrato un grande senso di solidarietà durante la crisi, fornendo indumenti protettivi e mascherine gratuitamente alle autorità pubbliche.
Ha inoltre rimarcato l’esigenza di intervenire in breve tempo con misure rapide ed efficaci, che consentano di rilanciare l’economia e mantenere quella stretta cooperazione tra i rappresentanti del settore che si sta verificando in questo momento di crisi.
Euratex: proposte a breve e lungo termine
Tra le misure a breve termine segnalate come necessarie per tutelare la stabilità economica e produttiva dell’Industria, si trovano:
– l’accesso alla liquidità;
– la riapertura dei negozi il più rapidamente possibile (per creare la domanda);
– la garanzia di un corretto funzionamento del mercato interno;
– l’attenzione e l’impegno a evitare qualsiasi ulteriore disagio nei mercati di esportazione.
La Commissione dovrebbe inoltre evitare di aggiungere oneri normativi in questi tempi così difficili.
Nel lungo termine, è indispensabile un piano strategico per supportare il rilancio del settore e migliorare la competitività sui mercati mondiali.
Le catene di approvvigionamento critiche dovrebbero essere riportate in Europa ed è necessario garantire condizioni di parità sul mercato globale e soprattutto sulle merci importate.
L’innovazione, la digitalizzazione e l’economia verde rimangono un obiettivo per l’industria, ma devono essere rivisti alla luce di un programma di rilancio per il settore.
- il 60% delle aziende prevede che le vendite diminuiranno della metà (e il 30% prevede una riduzione anche dell’80%);
- il 70% delle aziende ha seri vincoli finanziari;
- l’80% del campione ha ridotto (temporaneamente) la forza lavoro, ricorrendo a schemi di disoccupazione temporanea ove disponibili;
- le aziende di produzione segnalano problemi nella supply chain, mentre i rivenditori affrontano il problema di una “stagione estiva perduta“;
- 1 società su 4 sta valutando di chiudere.
Nonostante questa situazione senza precedenti, l’Industria del Tessile-Abbigliamento europea ha reagito immediatamente all’emergenza da COVID-19.
Oltre 500 aziende hanno riconvertito parte dei loro siti o investito in nuovi macchinari per produrre mascherine e indumenti protettivi. Stanno mostrando un grande senso di solidarietà e vogliono superare la crisi.