Avv. Giuseppe Croari – Dott.ssa Silvia Di Paola
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La moda ha sempre rappresentato un mondo in costante evoluzione, capace di adattarsi ai cambiamenti culturali e tecnologici.
Oggi, con l’avvento di tecnologie come la blockchain, gli NFT o Non-Fungible Token e il metaverso, sta nascendo un nuovo capitolo: quello della crypto moda. Una rivoluzione che non si limita alla passerella, ma coinvolge il concetto stesso di proprietà, identità e creatività.
Crypto Moda ed NFT
La crypto moda si riferisce alla creazione, vendita e uso di capi d’abbigliamento interamente digitali, ovverosia acquistabili e indossabili soltanto in ambienti virtuali o social.
Ciascun capo digitale è rappresentato da un Non-Fungible Token – NFT, ossia un certificato di autenticità digitale identificativo del bene virtuale come unico e non replicabile.
Gli NFT vengono generati e poi venduti sotto forma di trasmissione di dati, mediante la blockchain: un registro digitale che permette agli utenti di verificare l’intera storia del prodotto posseduto, dalle materie prime fino al processo di acquisto.
Mediante la blockchain, ciascuna transazione diviene tracciabile e sicura.

Per fare fronte alle criticità sotto elencate la CNIL, Autorità di Controllo Francese, ha pubblicato un parere che offre indicazioni utili a chi volesse far ricorso a questa particolare tecnologia per trattare i dati personali.
Individuazione del titolare del trattamento
Un primo punto critico, a questo proposito, riguarda l’individuazione del titolare del trattamento, ossia di chi decide le finalità e i mezzi del trattamento dei dati personali.
Il GDPR riconosce agli utenti una serie di diritti nei confronti del titolare del trattamento:
- in un sistema “centralizzato” questi diritti possono essere esercitati rivolgendosi al titolare del trattamento;
- in un sistema “decentralizzato” e “distribuito” (come quello della blockchain) manca questa figura, quindi bisogna capire chi svolgerà le sue funzioni e se e come questi diritti verranno tutelati.
Principio di minimizzazione dei dati
Un secondo punto critico, invece, riguarda la tutela del principio di minimizzazione dei dati.
Tale principio prevede che i dati personali vengano utilizzati solo nei limiti dello scopo per il quale sono raccolti; al contrario, una volta immessi nella blockchain, i dati sono registrati su ogni nodo della rete, la quale è pubblica ed accessibile a tutti.
Diritto alla cancellazione dei dati
Un ultimo profilo critico riguarda, poi, il diritto alla cancellazione dei dati, non essendo attualmente prevista una simile opzione vista la caratteristica di immutabilità della blockchain.
La Crypto Moda e le grandi maison
I marchi che hanno scelto di approdare alla crypto moda sono tanti, e soprattutto appartengono all’alta moda.
Gucci, Louis Vuitton, Dolce e Gabbana, Balenciaga e Prada hanno dato origine a una serie di iniziative quali, per esempio, collaborazioni con piattaforme di gaming, sfilate e store virtuali.
Tale circostanza, dunque, testimonia come anche le grandi case di moda guardano alla crypto moda con entusiasmo e percepiscono la stessa come un’opportunità.
Conclusioni
Guardando al futuro, la crypto moda potrebbe diventare uno dei principali motori della digitalizzazione creativa e dell’economia virtuale. La sua evoluzione sarà strettamente legata allo sviluppo del metaverso, delle intelligenze artificiali e delle nuove forme di consumo digitale.
In questo scenario, la collaborazione tra tecnologia e moda sarà fondamentale per dare forma a un nuovo modo di vivere e comunicare lo stile.