Grande successo per l’ottava edizione (e prima in digitale) di “Reset Fashion. A New Era”, evento annuale di 4sustainability® con focus sulla sostenibilità in ambito Moda.

In occasione dell’appuntamento online sono stati presentati in anteprima mondiale i risultati di una ricerca realizzata da University College Dublin in collaborazione con Process Factory per misurare gli impatti del Covid-19 sul mercato della Moda e del Lusso.

Individualismo e aggregazione di filiera

L’autore della ricerca, il professor Hakan Karaosman, ha intervistato brand e imprese della filiera selezionate per tipologia di produzione, dimensioni e/o appartenenza geografica. È emersa una marcata attitudine all’individualismo, ovvero una tendenza a riversare sull’anello sottostante i timori legati alla pandemia, guidati solo da logiche di profitto.

Secondo Karaosman invece sopravvivranno coloro che scelgono un approccio opposto: i fornitori orientati a creatività e innovazione, e i brand collaborativi e propositivi nei confronti della propria filiera.

L’elemento comune emerso dal dibattito tra i nove relatori italiani e stranieri – con un numero di partecipanti collegati in streaming mai inferiore a 230 – è l’opportunità per marchi e aziende della filiera di collaborare fra loro onestamente, costruendo rapporti autentici di partnership.

A questo proposito, in linea con la ricerca del professor Karaosman, Federico Gualtieri (Presidente del Consorzio Promozione Filati) ha parlato di chiusure ed egoismi, dando invece valore alle logiche di aggregazione.

4sustainability

Sostenibilità e digitalizzazione

Giorgio Ravasio (Country Manager Italia di Vivenne Westwood) rispondendo alla giornalista Chiara Tronville ha sottolineato la necessità di radicare la sostenibilità nella cultura e nell’organizzazione aziendale, prima ancora di farne una strategia operativa.

Sul “come” si è espresso Matteo Ward, (CEO di Wrad), convinto assertore della formazione, del design sostenibile e dell’investimento in conoscenza e innovazione quali strumenti per rendere la conversione alla sostenibilità un processo irreversibile.

Francesco Botto Poala (COO di Succesori Reda) e Anna Bassoni (Group Quality Director di Dainese) hanno inoltre sottolineato l’importanza di passare dall’impegno all’azione sistemica, grazie alla digitalizzazione dei processi e alle competenze innovative.

4sustainability®

4sustainability4sustainability®, marchio di garanzia della Moda sostenibile, si pone come partner strategico per tutte quelle realtà che hanno deciso di evolvere nel segno della sostenibilità, articolandosi su sei iniziative distinte e integrabili tra loro:

  • 4S TRACE. Capacità di gestione delle informazioni di tracciabilità riguardanti i processi produttivi e il monitoraggio della filiera distribuita.
  • 4S CHEM. Gestione dei prodotti chimici finalizzata all’eliminazione delle sostanze chimiche tossiche e nocive dai cicli produttivi.
  • 4S PEOPLE. Gestione delle risorse umane per la crescita del benessere organizzativo e della responsabilità sociale.
  • 4S PLANET. Gestione e misurazione delle risorse per la riduzione dell’impatto ambientale dell’azienda.
  • 4S MATERIALS. Conversione all’uso di materiali a minor impatto ambientale e sociale per una produzione sostenibile.
  • 4S RECYCLE. Gestione dei rifiuti, degli scarti e dello stock di produzione e implementazione di pratiche di economia circolare e di ecodesign.

Finora già 160 aziende della migliore filiera italiana hanno avviato progetti per la sostenibilità con 4sustainability®. Circa 15 brand internazionali – singoli o gruppi – hanno inserito nelle loro strategie di qualifica e monitoraggio della filiera standard di sostenibilità tra cui figura 4sustainability®.

Nella Roadmap sono stati coinvolti 130 subfornitori che realizzano lavorazioni a umido e circa 2.400 fornitori di materia prima. Nella filiera tessile e moda sono stati mappati 8.000 prodotti chimici, sui quali è stato avviato un processo di qualifica in conformità alla MRSL ZDHC (un elenco di sostanze chimiche bandite a livello internazionale).

Process Factory – società di consulenza a cui fa capo 4sustainability® – ha formato oltre 400 Sustainability e Chemical Manager fra le risorse aziendali, concentrandosi sulla crescita delle competenze interne alle imprese per prepararle ad affrontare le sfide del mercato con la necessaria consapevolezza.

Questi numeri sono la prova che la trasformazione dei modelli di business in ottica sostenibile non è una chimera. Insieme possiamo farcela davvero, ma bisogna agire con metodo, condividere obiettivi, linguaggio e strumenti misurando costantemente i risultati.Francesca Rulli, CEO di Process Factory e anima di 4sustainability®