Un aiuto alle piccole imprese dei settori Tessile, Moda e Accessori, in particolar modo startup che investono nel design e nella creazione, anche con l’intenzione di promuovere i giovani talenti che valorizzano prodotti Made in Italy di alto contenuto artistico.

Grazie a questa misura, prevista dall’articolo 38-bis del Decreto Rilancio del Ministero dello Sviluppo economico, realtà di piccole dimensioni e di nuova o recente costituzione, che realizzano progetti innovativi e tecnologici, possono usufruire di contributi a fondo perduto.

I termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione saranno definiti con successivo provvedimento del Direttore generale per gli incentivi alle imprese.

Le domande dovranno essere presentate esclusivamente online, attraverso l’apposita procedura informatica resa disponibile sul sito Internet del Ministero. Ogni impresa potrà presentare una sola domanda di agevolazione.

Destinatari

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di piccola dimensione – ai sensi di quanto previsto nell’allegato I al regolamento (UE) n. 651/2014 – di nuova o recente costituzione operanti nell’Industria del Tessile, della Moda e degli Accessori, non quotate e che non abbiano rilevato l’attività di un’altra impresa e che non siano state costituite a seguito di fusione.

Le imprese devono svolgere almeno una delle attività riportate nell’elenco dei codici ATECO ammessi, come risultante dal codice “prevalente” di attività comunicato al Registro delle imprese.

Alla data di presentazione della domanda le imprese devono inoltre:

  • risultare iscritte e “attive” nel Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente da non più di 5 anni;
  • svolgere in Italia una o più delle attività economiche;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie; alla data del 31 dicembre 2019, le imprese non dovevano essere in situazione di difficoltà, come disciplinata dall’articolo 2, punto 18, del regolamento di esenzione;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi;
  • non avere ancora distribuito utili.
  • non essere in situazione di difficoltà alla data del 31 dicembre 2019, come disciplinata dall’articolo 2, punto 18, del regolamento di esenzione, ma che lo sono diventate nel periodo dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2021, ferma restando la sussistenza, alla data di presentazione della domanda, della condizione di cui alla precedente lettera c).

 

Progetti ammissibili

Per accedere alle agevolazioni, le imprese che possono beneficiarne devono presentare progetti di investimento appartenenti alle seguenti tipologie:

  • progetti finalizzati alla realizzazione di nuovi elementi di design;
  • progetti finalizzati all’introduzione nell’impresa di innovazioni di processo produttivo;
  • progetti finalizzati alla realizzazione e all’utilizzo di tessuti innovativi;
  • progetti ispirati ai principi dell’economia circolare finalizzati al riciclo di materiali usati o all’utilizzo di tessuti derivanti da fonti rinnovabili;
  • progetti finalizzati all’introduzione nell’impresa di innovazioni digitali.

Tali progetti, inoltre, devono:

  • essere realizzati dai soggetti beneficiari presso la propria sede operativa ubicata in Italia;
  • prevedere spese ammissibili complessivamente non inferiori a 50.000€ e non superiori a 200.000€;
  • essere avviati successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione;
  • essere ultimati entro 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

 

Le spese ammissibili

Le risorse disponibili sono pari a 5 milioni di euro. I contributi a fondo perduto sono riconosciuti nella misura massima del 50% delle spese sostenute e ammissibili, nel limite dei fondi disponibili.

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei progetti di investimento, relative a:

  • acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, comprese le relative spese di installazione;
  • brevetti, programmi informatici e licenze software;
  • formazione del personale inerenti agli aspetti su cui è incentrato il progetto in misura non superiore al 10% dell’importo del progetto;
  • capitale circolante, nel limite del 20% delle spese di cui ai precedenti punti, motivate nella proposta progettuale e utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa:
  • materie prime, ivi compresi i beni acquistati soggetti ad ulteriori processi di trasformazione, sussidiarie, materiali di consumo e merci;
  • servizi necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
  • godimento di beni di terzi;
  • personale direttamente impiegato nella realizzazione dei progetti di investimento.