Avv. Giuseppe Croari – dott. Francesco Pane
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L’importanza di possedere un sito web emerge con grande rilevanza anche nel settore della Moda. Sono ormai moltissimi i proprietari, anche di piccole realtà, che possiedono siti web in cui sono presenti portali e-commerce dove commercializzano i loro prodotti.

La possibilità di usufruire di uno spazio telematico su cui poter mostrare la propria offerta necessita al contempo di un coordinamento e soprattutto di una conoscenza adeguata della normativa privacy.

L’ennesimo intervento del Garante della Privacy

Infatti, il recentissimo provvedimento del Garante del 6 ottobre 2022, ha messo in luce, una volta di più, come sia necessario per ogni gestore di un sito web essere in norma lato privacy (GDPR compliant): il Garante ha sottolineato come i dati degli utenti devono essere la priorità di tutti i siti web che erogano servizi online e che per farlo richiedono i dati degli utenti medesimi.

Per evitare il rischio di furti d’identità e garantire un’adeguata tutela dei dati personali, l’interazione di un utente con un sito web ai fini della trasmissione di dati personali deve essere protetta con protocolli crittografici (come quello “https”).

I siti web che hanno ad oggetto prodotti riguardanti la Moda generano un grande interesse e dunque un grande traffico di utenza: è importante quindi conoscere tutti gli elementi normativi di base per una corretta gestione di una simile piattaforma.

Comunicazione commerciale: quando è consentita?
La possibilità di controllare i dati degli utenti rappresenta una grande opportunità per i gestori dei siti web nel settore della Moda, per comprendere le preferenze dei visitatori e poter indirizzare una campagna pubblicitaria e/o di marketing.

Alcune comunicazioni commerciali risultano tollerate dalla legge, senza che ci sia bisogno di una manifestazione specifica del consenso: si tratta delle soft spam, la cui regolamentazione è fornita nel Codice della privacy che, all’art. 103, comma 4, statuisce:

[..] se  il  titolare  del trattamento utilizza, a fini di vendita diretta di propri prodotti  o servizi, le coordinate di posta elettronica fornite dall’interessato nel contesto della vendita di un prodotto o di un servizio, può  non richiedere il consenso dell’interessato, sempre  che  si  tratti  di servizi analoghi a quelli  oggetto  della  vendita  e  l’interessato, adeguatamente informato, non rifiuti  tale  uso,  inizialmente  o  in occasione di successive  comunicazioni.[..]

Se da un lato la disponibilità dei dati dei navigatori è vista come circostanza da sfruttare, al contempo  essa costituisce una responsabilità di cui farsi carico. Uno strumento fondamentale che consente di gestire e regolamentare al meglio la tutela dei dati personali è rappresentato dalla privacy policy.

Cos’è una privacy policy?

La privacy policy è un documento che descrive in modo particolareggiato e comprensibile le modalità con cui verranno trattatti, conservati e gestititi i dati personali forniti dagli utenti in navigazione.

Ciò rappresenta l’attuazione di quanto prescritto dal GDPR all’art. 12, dove si legge che:

“Il titolare del trattamento adotta misure appropriate per fornire all’interessato tutte le informazioni […]relative al trattamento in forma concisa, trasparente, intelligibile e facilmente accessibile, con un linguaggio semplice e chiaro…”

Dalla lettura della privacy policy di un sito web l’utente ha la possibilità di comprendere come agire e tutelarsi in caso di violazione delle norme in materia di protezione di dati personali.
La predisposizione di una privacy policy risulta obbligatoria: la mancata adozione verrà punita con sanzioni molto pesanti. L’autorità incaricata di vigilare sul suo utilizzo e  rispetto è il Garante della privacy, che potrà agire sia su segnalazione di un utente sia di propria iniziativa.

 

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Oggi ogni azienda deve confrontarsi con le sfide del web e della tecnologia: tali sfide possono essere vinte solo affidandosi a professionisti realmente esperti nel settore.