Per il secondo anno consecutivo il Centro Studi di Sistema Moda Italia – ha analizzato i bilanci di un campione di 129 aziende tessili comasche particolarmente rappresentative del distretto e ha permesso di mettere a sistema, a livello territoriale, i risultati raggiunti durante il 2011, consentendo una valutazione più puntuale delle scelte gestionali operate.
Secondo l’Osservatorio del Distretto Tessile di Como nel 2011 il fatturato segue l’andamento positivo del 2010 e cresce complessivamente del +10,6%. Le torciture evidenziano l’aumento di maggiore intensità (+24% circa), mentre le tinto-stamperie, i converter e le tessiture si attestano tutte intorno ad un tasso del +9%. Un risultato sopra la media ha interessato le aziende verticalizzate, che crescono del +14% circa. Analizzando invece il dato per classe di fatturato, best performer sono risultate le aziende cosiddette grandi, ovvero con un fatturato superiore a 50 milioni di euro, che hanno archiviato il 2011 con un aumento del +15% circa.
Secondo l’analisi dei conti economici, le imprese con margini operativi positivi risultano pari all’82% del campione (nel 2010 erano il 77%).
La redditività torna positiva, con un ROI (che, si ricorda, misura la remunerazione del capitale investito nella gestione caratteristica dell’azienda) mediamente pari al 5,5%. Il ROI più elevato (14,8%) tocca i converter (meno capitalizzati), mentre le tessiture restano deboli, purché tornino ad essere positive (1,6%).
Ai 3,5 milioni di utile messi a segno nel 2010 dal complesso delle aziende a campione, segue un utile complessivo di 27 milioni circa nel 2011, mentre si contrae notevolmente la quota di aziende in perdita. Se nel 2010 rappresentavano il 44% circa del campione, nel 2011 solo il 31% ha chiuso in perdita (contro un buon 69% che ha chiuso, invece, il bilancio in utile). Anche il ROE (che, si ricorda, misura la remunerazione dell’equity, quindi del capitale proprio investito nell’azienda) si conferma positivo e in continuo aumento (+3,7%). Anche in tal caso, le migliori evidenze interessano i converter (ROE pari al 12,3%), mentre le tessiture e le tinto-stamperie presentano un ROE negativo (-1,3% e -4,8% rispettivamente).
Con riferimento al credito bancario, per le imprese a campione, il 56% dell’esposizione bancaria totale è costituita da debiti verso le banche a breve termine (esigibili entro l’esercizio successivo), e non manca di rilevare la tendenza verso un riequilibrio tra breve e medio-lungo termine, come risultava nel periodo pre-crisi. Nel 2011, peraltro, i debiti di medio-lungo termine hanno sperimentato un aumento del +30% circa rispetto al2010, a fronte di un calo del -22% evidenziato dai debiti verso le banche di breve termine.
Venendo all’analisi della liquidità aziendale, il capitale circolante netto (da intendersi come differenza tra attivo e passivo corrente) risulta positivo e, proprio nel 2011, ha evidenziato un incremento del +15,2 rispetto al 2010.
Con riferimento alla prima parte del 2012, l’export tessile della provincia di Como è cresciuto del +2,0% nel corso del primo semestre raggiungendo quasi 456 milioni di euro; tra i prodotti tessili, best performer i tessuti, in crescita del +6,5%. Di contro, nel medesimo periodo, l’export di prodotti finiti (abbigliamento) ha assistito a un decremento del -4,1%, assestandosi sui 197 milioni di euro. Complessivamente, dunque, l’export di Tessile-Abbigliamento della provincia di Como archivia il primo semestre sui livelli del 2011 (+0,1%).