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Per un’azienda del settore della Moda è vitale la proiezione esterna, intesa non solo come marketing, ma soprattutto in termini di web reputation, ossia di conoscibilità ed apprezzamento con cui la platea di utenti sul web percepisce l’azienda. Ciò, ad oggi, coinvolge in modo preponderante il mondo dei social network.

Così, un’azienda potrebbe lanciare una campagna pubblicitaria relativa a capi di abbigliamento, utilizzando allo scopo la notorietà di un influencer.

Eppure, nello stesso modo in cui si selezionano collaboratori, fornitori e dipendenti, occorre scegliere con attenzione il brand ambassador dell’azienda.

Brand e influencer: come tutelarsi dai rischi
A causa della continua esposizione mediatica degli influencer, questi ultimi potrebbero finire al centro di qualche controversia, inevitabilmente accostando alla loro immagine quella dell’azienda che rappresentano o con cui collaborano, vanificando le risorse e l’impegno profusi nella campagna di marketing.

Cosa fare in questi casi?

Se è pur vero che non tutto si può prevedere, questo non è un buon motivo per lasciare tutto al caso: da una prospettiva giuridica, il contratto ha esattamente la funzione di regolare il rapporto fra le parti e, di conseguenza, definire ruoli e responsabilità delle parti al verificarsi di determinate situazioni.

Consigli per le aziende di Moda

Un consiglio pratico, ad esempio, potrebbe essere la previsione di dichiarazioni pubbliche da parte dell’influencer, con modalità da concordare con l’azienda, o prevedere clausole che obblighino l’influencer a non tenere condotte e non rilasciare dichiarazioni anche solo potenzialmente lesive o denigratorie, anche indirettamente, della reputazione dell’azienda.

Occorre sicuramente evitare la predisposizione di contratti da far firmare “in serie”, ogni qualvolta vi sia una controparte diversa: sarebbe bene non limitarsi alla modifica dei soli dati di quest’ultima, ma pensare, già nell’impostazione, a quali aspetti potrebbero meritare maggiore cautela in relazione al caso concreto.

Il contratto andrebbe in definitiva inteso come un abito sartoriale, confezionato su misura dello specifico accordo che intende regolare, perché compia a pieno il suo scopo.

 

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Oggi ogni azienda deve confrontarsi con le sfide del web e della tecnologia: tali sfide possono essere vinte solo affidandosi a professionisti realmente esperti nel settore.