Avv. Giuseppe Croari – Dott.ssa Francesca Lorenzi
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Il settore del Fashion, lungi dall’essere immune da qualsiasi tipologia di regola che imprigioni la creatività degli addetti ai lavori, sottostà anch’esso ad una serie di norme.
Fra i vari organi, organizzazioni ed enti che si sono occupati, e si occupano, di regolamentare questo specifico settore, vi è anche l’ISO (International Organization for Standardization), l’Organizzazione Internazionale per la Normazione, che si occupa della regolamentazione, a livello mondiale, di vari settori, anche in relazione ad attività di supporto e collaborazione nei confronti delle Nazioni Unite. Tra le varie aree si trova, per l’appunto, l’ambito fashion.

Chi deve ricorrervi e quando?

Da meramente facoltativi, gli standard ISO e le relative Certificazioni hanno acquisito una fama tale da divenire obbligatori di fatto in molteplici settori, così che, da mere linee guida e garanzie di qualità, sono visti quali veri e propri requisiti per le aziende il cui business possiede velleità internazionali.
Oltre alle policy di natura civile, che possono richiedere contrattualmente il rispetto di parametri ISO ai soggetti con i quali l’azienda si interfaccia, come i fornitori, vi sono anche altri casi in cui il possesso di certificazioni ISO è obbligatorio, ad esempio per partecipare a determinati bandi pubblici.

In cosa consistono le certificazioni ISO
Le certificazioni ISO sostanziano, quindi, delle prove importanti per un’azienda od un’attività in espansione, che voglia munirsi di uno strumento normativo tecnico e riconosciuto, in tal caso denominato ISO, grazie al quale poter certificare in modo ufficiale l’adeguatezza dei propri processi e sistemi organizzativi e gestionali a standard internazionali.
Negli ultimi tempi, il settore della moda vede spesse volte impiegate e senza dubbio assai conosciute, nel concreto, due particolari tipologie di ISO, accomunate entrambe da una finalità che mira alla sostenibilità, che dagli sviluppi della recente attualità si sta stagliando sempre più come tematica di rilievo.

Come certificarsi?

  • La prima consiste in coloro che preferiscono seguire la procedura ufficiale di certificazione ISO: in tal caso l’azienda dovrà intraprendere un percorso di audit, affidandosi ad un soggetto esterno (nella maggioranza dei casi si tratta, nel concreto, di società di consulenza o di studi legali specializzati).
    I pregi di tale percorso si sostanziano nella maggiore attendibilità di garanzia della qualità dei prodotti e dei servizi offerti, i difetti, invece, sono ravvisabili nei tempi e nei costi che la stessa comporta.
  • La seconda categoria soggettiva consiste in coloro che preferiscono adeguarsi spontaneamente ai presenti standard, adottando una procedura interna di cd. ISO compliance.

La qualità e le ISO 9000 – 9001

La prima impiegata e più diffusa in assoluto tra le case di Moda è la cd. famiglia delle ISO 9000 – 9001.
Queste norme sono volte a fissare e regolare gli standard di qualità cui un’impresa è tenuta ad adeguarsi, a livello di pianificazione, di gestione e di produzione: in una parola, nella totalità dei processi che costituiscono il ciclo aziendale.
Nello specifico, la ISO 9000 si occupa principalmente di fissare i precisi standard di qualità richiesti ed offrire un approfondito fondamento tecnico in detto ambito, che rappresenta il vocabolario per comprendere l’attigua ISO 9001.
La ISO 9001, invece, copre il vero e proprio ambito operativo di questa regulation, ovverosia spiega come mettere in pratica i requisiti della ISO 9001.
Il processo qualitativo viene standardizzato con una particolare attenzione alla sostenibilità sia dei prodotti utilizzati, sia alle modalità operative dei processi. Le case di moda sono particolarmente interessate, se non de facto obbligate, a questa famiglia. Si pensi, fra tutte, alle maison du luxe, maggiormente competitive sul mercato quanto più rispettose di elevati standard qualitativi.

L’ambiente e la ISO 14000

La seconda categoria di ISO ad oggi molto corteggiata dal settore moda è la famiglia delle ISO 14000.

Questa si occupa invece del tema ambientale, fornendo linee guida ed indirizzi tecnico-pratici per quelle imprese che vogliono intraprendere un percorso di miglioramento in termini di sostenibilità ambientale.
Questa famiglia, per esempio, offre strumenti atti a monitorare il ciclo di vita dei prodotti, dalla produzione alla vendita, ma si occupa anch’essa – in modo olistico – di tutte quelle attività del processo aziendale che hanno un impatto sulla tutela sostenibile dell’ambiente, offrendo indirizzi concreti su come monitorare il tutto tramite percorsi interni di audit intra processo.

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Lo Studio Legale Associato Fioriglio-Croari è stato fondato dagli Avvocati Gianluigi Fioriglio e Giuseppe Croari, giuristi specializzati in diritto dell’informatica e delle nuove tecnologie. Lo Studio opera principalmente nel settore dell’Information Technology, del diritto del lavoro, della proprietà intellettuale e industriale nonché della Fashion Industry.
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