Ordini di macchine tessili in flessione anche nel primo trimestre 2025

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Nel primo trimestre 2025, l’Indice degli ordini di macchine tessili elaborato dall’Ufficio Studi di ACIMIT, l’Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine Tessili, segna una decisa flessione rispetto all’analogo periodo del 2024 (-29%). In valore assoluto l’Indice si è attestato a 41,8 punti (base 2021=100).

Il risultato è la conseguenza di un andamento fortemente negativo sul mercato interno e di un calo, anch’esso deciso, all’estero.

La situazione sui mercati interni ed esteri

In Italia gli ordini sono diminuiti del 57%, mentre sui mercati esteri si è osservata una flessione del 25%. Il valore assoluto l’Indice sui mercati esteri è stato pari a 43,3 punti, mentre in Italia si è fissato a 30,5 punti. Nel primo trimestre il carnet ordini ha raggiunto i 3,6 mesi di produzione assicurata.

Il confronto con il trimestre immediatamente precedente (ottobre-dicembre 2024) risulta comunque penalizzante. La raccolta complessiva è, infatti, diminuita del 15%.

Il settore ha iniziato il 2025 ancora peggio di come ha concluso l’anno precedente.

Sul mercato esterno la profonda incertezza per la situazione geopolitica che aveva caratterizzato il 2024 è stata accresciuta dalle decisioni sui dazi assunte dall’amministrazione Trump.

Sul mercato USA gli ordini sono fermi in attesa delle prossime mosse del Presidente statunitense.

Qualche speranza per una ripresa della domanda arriva dai dati dell’export mondiale di macchinario tessile per il primo trimestre: Cina, India e Pakistan, mercati di riferimento per tutti i fornitori di tecnologia, mostrano un recupero rispetto all’analogo periodo 2024.Marco Salvadè, Presidente ACIMIT

Meccanotessile italiano e Transizione 5.0

Per quanto riguarda l’Italia l’Indice degli ordini ha toccato il suo minimo, anche considerando il 2020, annus horribilis.

Nonostante la finalizzazione del decreto che disciplinerà il piano Transizione 4.0 e il crescente utilizzo delle risorse messe a disposizione da Transizione 5.0, la raccolta ordini sul mercato interno resta al palo.

Occorre guardare oltre il 2025 e chiedere al Governo misure di incentivazione agli investimenti in beni strumentali mirate e strutturali, soprattutto semplici nella loro adozione, affinché siano di rapida fruizione.

Ben vengano misure dedicate alla filiera tessile, come quella di recente adozione prevista dall’art. 10 della Legge 206/2023.

Ci attendiamo ora un ulteriore rafforzamento degli incentivi per l’acquisto di macchinari sostenibili, settore in cui il meccanotessile italiano può vantare una chiara leadership a livello mondiale.Marco Salvadè, Presidente ACIMIT

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