Tavola rotonda ricca di interventi ieri per il lancio di “Fashion on demand” di Lectra.
Nella confortevole e raffinata cornice del locale On House Milano, nei pressi di San Babila, il direttore del programma Class CNBC Andrea Cabrini ha moderato un incontro fra diversi relatori: Fabio Canali, Lectra Spa – Presidente delle regioni Europa meridionale e Nord; Claudio Marenzi, Presidente di Confindustria Moda; Angelo Petrucci, Brioni Spa – Chief Master Tailor & Head of Product Design; Gian Mario Borney, Fashion Strategies Advisor; Salvatore Testa, Università Bocconi – Professor of Strategy and Fashion & Luxury Management; Corrado Corneliani, Corneliani Spa – Direttore Operations.

[Da sx] Fabio Canali, Andrea Cabrini, Claudio Marenzi, Caterina Rorro, Corrado Corneliani, Gian Mario Borney, Angelo Petrucci
L’introduzione di Caterina Rorro, VP Marketing e Comunicazione Lectra, ha posto l’accento sulla centralità della personalizzazione, trend destinato a rivoluzionare profondamente il Fashion e tendenza che Lectra aveva intercettato già 4/5 anni fa, quando ha iniziato il progetto da cui è poi nato “Fashion on demand”. Il customizing è stato il major trend del 2018; i dati dimostrano che i nuovi buyers, quindi i Millennial e in prospettiva la Gen Z, sono disposti a pagare il 20% in più e ad aspettare più a lungo per avere capi personalizzati, etici e sostenibili. A conferma di ciò, risulta che il 56% dei consumatori ritiene che il Fashion on demand sia il futuro.

Angelo Petrucci, Brioni Spa – Chief Master Tailor & Head of Product Design

Un concetto rimarcato da Angelo Petrucci di Brioni, brand che – attraverso un processo lungo circa due mesi – costruisce insieme ai clienti un prodotto finale frutto dello studio non solo di aspetto fisico e misure del buyer, ma anche delle sue abitudini quotidiane (se trascorre molto tempo seduto, se toglie spesso la giacca…). L’aver implementato “Fashion on demand by Lectra” ha permesso a Brioni di avvantaggiarsi di un processo di modellistica estremamente rapida e più efficiente, che dinamizza l’intero processo e garantisce innumerevoli vantaggi.

 

Corrado Corneliani, Corneliani Spa – Direttore Operations

Interessante anche la testimonianza applicativa di Corrado Corneliani: il brand basa la sua forza sul “saper fare”, che è più un fare concreto e meno un sapere teorico. Per questo è importante investire non solo nell’integrazione tecnologica ma anche nella formazione di risorse umane. Corneliani S.p.A. ha scoperto, introducendo la soluzione Lectra, che la tecnologia non intacca in nessun modo l’artigianalità del prodotto, dando inoltre un’indispensabile competitività all’azienda. Inoltre, dopo aver compreso le potenzialità di “Fashion on demand”, ha riscontrato grande collaborazione da parte degli operatori, all’inizio un po’ scettici.

 

Fabio Canali, Lectra Spa – Presidente delle regioni Europa meridionale e Nord

Fabio Canali ha concordato, affermando che è necessario lavorare sulle innovazioni tecnologiche e sulle competenze che forniscono un approccio di management in grado di sfruttare al massimo tali innovazioni. Questo anche per cercare una soluzione concreta alla seria e imminente urgenza di colmare il gap generazionale che si sta venendo a creare, con 50000/60000 posti di lavoro in uscita e meno di 9000 studenti formati ogni anno dagli istituti tecnici.

 

 

 

Salvatore Testa, Università Bocconi – Professor of Strategy and Fashion & Luxury Management

Un altro tema affrontato e molto partecipato dai relatori è stata la sostenibilità. Salvatore Testa, professore all’Università Bocconi, ha sottolineato l’importanza di correre ai ripari sotto questo aspetto, dal momento che il Fashion è il secondo settore più inquinante al mondo da un punto di vista sia ambientale, a causa dell’inquinamento e degli scarti che produce, sia economico, per via dei suoi ingenti sprechi. Un elemento positivo è che il trend della personalizzazione può aiutarci a ritornare verso una Moda su misura e costruita sulle esigenze dei singoli clienti, quindi più sostenibile.

 

Claudio Marenzi, Presidente di Confindustria Moda

 

 

Claudio Marenzi ha precisato, comunque, che la produzione italiana si distacca dal quadro generale estremamente negativo: è infatti caratterizzata da una filiera molto sostenibile e virtuosa, che non ha nulla da spartire con il Fashion del Mass Market.

 

 

Gian Mario Borney, Fashion Strategies Advisor

 

Un punto di forza, secondo Gian Mario Borney, che la tecnologia come “Fashion on demand” può e deve aiutare a mettere in primo piano, rendendo i processi più veloci e produttivi; non andando quindi a sostuire il know-how, ma anzi, esaltandolo e potenziandone il valore.

 

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