Comunicare il proprio valore

«L’impegno delle aziende italiane deve continuare con la comunicazione». Con queste parole Angela Missoni, direttore creativo dell’omonima azienda si è rivolta ai produttori di made in Italy alla conferenza di apertura dell’ultima edizione di Milano Unica.

Valori come qualità, artigianalità, creatività del made in Italy sono per Missoni i cardini della propria strategia di comunicazione, che si devono affiancare al design inconfondibile del brand. I risultati raggiunti sono frutto di attività di comunicazione diversificate come la realizzazione di campagne pubblicitarie, la presenza nei musei, l’apertura del proprio archivio, oltre che di un’attività intesa online sul sito e  sui social network. Per Angela Missoni la comunicazione deve valorizzare i tessuti e i materiali, per esempio con dei close up o attraverso materiali distribuiti alla stampa, raccontando sempre il valore delle lavorazioni, dei filati e dei tessuti con precise descrizioni. Gli sforzi, soprattutto per le aziende piccole che fanno tutto in casa, sono sempre notevoli, ma per Angela Missoni portano a grandi risultati.

«Voglio condividere con voi il mio sforzo, che penso debba essere lo stesso per i produttori di tessuti di qualità: non lasciare nulla di scontato nella comunicazione dei nostri valori e della nostra storia. Lo abbiamo visto nella moda, in questi ultimi anni sono stati fatti investimenti su marchi dimenticati che sono stati reinventati sfruttando e raccontando il loro passato, è la loro storia che li ha resi appetibili perché è alla storia che i clienti si affezionano. L’heritage è il valore aggiunto della comunicazione. So bene che in aziende che hanno una lunga storia vengono dati per scontati dei valori che sono parte integrante dei marchi, ma dobbiamo riconoscerli, esaltarli apprezzarli e imparare a trasmetterli alle nuove generazioni. Insegnar loro ad apprezzare la qualità dei tessuti italiani. È quindi importante mantenere il controllo della filiera, delle materie prime, arrivare fino al processo produttivo, comunicare anche i servizi che si garantiscono ai clienti. È fondamentale che i produttori di tessuti si impegnino per far arrivare il loro messaggio al consumatore finale, collaborando anche con le aziende di abbigliamento e utilizzando tutti gli strumenti di comunicazione possibili, facendo emergere il prodotto italiano nel suo mix di tradizione e modernità. Sono convinta che in un momento difficile come questo, per far fronte alla concorrenza mondiale agguerrita bisogna avere coraggio, coraggio di andare per le strade dove gli altri non vanno. La comunicazione per essere efficace dev’essere diretta».

«Bisogna insistere, non smettiamo di innovare perché il consumatore finale ha fame di informazioni, agisce senza vincoli e si rivolge a tutto ciò che attira la sua curiosità. Allora dobbiamo creare un’esperienza coinvolgente, comunicando in modo empatico e andando al cuore del nostro interlocutore. È necessario mantenere lo standard qualitativo che il sistema promette, a tutti i livelli, per esempio negli aspetti di sostenibilità. Una sostenibilità italiana che coincida con lo stile di vita e la cultura italiana. Proviamo a raccontare i concetti legati all’eccellenza dei tessuti e delle materie prime inventando una sorta di brand “Italian quality” sotto il cui cappello possano stare anche i brand di moda, un certificato di appartenenza che vada oltre il made in Italy esaltando ancora una volta l’eccellenza di tutta la filiera italiana».