Per avere una panoramica dello status dei propri consorziati, CPF – Consorzio Promozione Filati (che riunisce aziende situate nel distretto tessile di Prato, appartenenti al comparto del filato per maglieria) ha fatto realizzare da Process Factory l’Assessment 4sustainability® 2021, strumento con cui ogni azienda può definire la propria roadmap di implementazione sostenibile.

Lo scopo dell’associazione era quello di ottenere un quadro esaustivo dello status dei propri consorziati in ambito di buone pratiche per la riduzione dell’impatto ambientale, la tracciabilità dei prodotti, la transizione a un’economia circolare e la tutela dei diritti fondamentali, della salute e della sicurezza delle risorse umane.

Questo Assessment nasce da una doppia volontà: da un lato avere una visione chiara di come le nostre aziende operino in materia di sostenibilità nella pratica quotidiana, identificando il loro minimo comun denominatore e intercettando le eventuali difficoltà che devono fronteggiare; dall’altro il desiderio di fornire un supporto concreto per migliorare il loro operato in ottica sostenibile. Federico Gualtieri, Presidente di CPF
Assessment 4sustainability® 2021: parametri di valutazione
La valutazione si è basata su 6 parametri emblematici:

  • MATERIALS: capacità di implementare una strategia volta alla sostituzione delle materie prime con alternative più sostenibili, fino alla misurazione e alla riduzione dell’impatto ambientale di prodotto con metodologia LCA-Life Cycle Assessment.
  • TRACE: governo delle informazioni di tracciabilità dei prodotti e delle condizioni con cui sono realizzati lungo la filiera tramite la creazione di un vendor rating di sostenibilità basato sulla valutazione di requisiti sociali e ambientali.
  • RECYCLE: passaggio a un modello di economia circolare.
  • PEOPLE: capacità di fare delle risorse umane la chiave per lo sviluppo sostenibile, tutelandone i diritti fondamentali, la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e, parallelamente, sviluppando programmi volti alla valorizzazione, motivazione e benessere organizzativo.
  • CHEM: eliminazione progressiva dai processi produttivi delle sostanze chimiche tossiche e nocive per uomini e ambiente.
  • PLANET: articolazione di una strategia di riduzione dell’impatto ambientale derivante dalle attività produttive con riferimento a variabili come emissioni in atmosfera, consumi di acqua ed energia e contaminazioni delle acque di scarico.

I risultati dell’Assessment

I risultati, molto incoraggianti, hanno evidenziato che la maggior parte delle aziende:

  1. ha strutturato procedure per monitorare la qualità della materia prima e il prodotto finito anche in relazione alla compliance chimica.
    Per più del 50% del campione il monitoraggio avviene su richiesta del cliente, o attraverso un piano di controlli autonomo e preventivo. Per il 78%l’obiettivo di sostituire le materie prime con alternative “a minor impatto” socio-ambientale deriva dall’ottenimento di certificazioni come GOTS, GRS, FSC, molto richieste dal mercato;
  2. ha attuato procedure interne per la gestione delle informazioni di tracciabilità della propria produzione.
    Il 48%  delle aziende è “in grado di assicurare la tracciabilità di tutti i lotti dei materiali ricevuti dai fornitori diretti e delle lavorazioni esterne utilizzate. Sono invece allo studio attività di monitoraggio della filiera in termini di performance di sostenibilità”;
  3. ha assicurato ai propri lavoratori la tutela dei diritti fondamentali e buone pratiche di salute e sicurezza sul lavoro;
  4. si sta impegnando in direzione circolare.
    Il 70% delle imprese gestisce e smaltisce i rifiuti in modo virtuoso, senza però intraprendere azioni volte alla limitazione dell’impatto derivante. Da sviluppare sono invece le procedure per la corretta gestione e riduzione della plastica.

Per favorire il potenziamento delle “best practice”, CPF – basandosi sull’analisi dei dati – ha progettato un triplice intervento che consentirà alle aziende di puntare a una crescita etica e consapevole:

  • promuovere l’adozione di una Carta dei Valori comune alle imprese consorziate;
  • definire linee guida per l’identificazione in ogni azienda di un vero e proprio Sustainability Manager;
  • formare questa figura attraverso corsi mirati. I training, erogati da Process Factory quale partner del progetto, prevederanno anche il coinvolgimento delle divisioni marketing e commerciale, così da permettere lo sviluppo di una strategia di vendita che faccia della componente sustainability un punto di forza.