A ottobre torna Filo

areatendenze_6L’8 e il 9 ottobre torna Filo, la manifestazione internazionale dedicata ai filati e alle fibre di alta gamma.

Alla conferenza stampa di presentazione Paolo Monfermoso, responsabile di FILO, ha presentato i valori della rassegna milanese: «L’obiettivo di FILO è offrire alle aziende espositrici e ai visitatori servizi sempre migliori, rispondendo a quei criteri di efficacia, concretezza, professionalità che ci caratterizzano fin dalla prima edizione. Oggi, in un clima congiunturale di lenta ripresa, la sfida che le aziende si trovano ad affrontare è quella di cogliere con prontezza le occasioni di crescita che si aprono su mercati diversi. Proprio con il fine di attrarre in fiera buyer sempre più qualificati, FILO mantiene proficue collaborazioni con istituzioni regionali e nazionali. L’accordo con Agenzia Ice, che prosegue ormai da alcuni anni, ad esempio, ci permette di ospitare delegazioni di compratori stranieri provenienti da paesi particolarmente interessanti per gli espositori e in alcuni casi segnalati dalle stesse imprese». Le proposte sviluppo prodotto per la 42aedizione di FILO sono ispirate al “Moto Perpetuo”, a ricordare quello stesso “moto perpetuo” nella ricerca della qualità e dell’innovazione che è la caratteristica principale delle aziende espositrici di FILO.

Gianni Bologna, responsabile creatività e sviluppo prodotto di FILO, ha illustrato la macrotedenza e le proposte sviluppo prodotto per la 42ª edizione: «Quelle che una volta venivano definite come “tendenze” hanno vita sempre più breve: di fatto si tratta piuttosto di un “continuum” elaborativo e, proprio per questo loro carattere, tendono a muoversi in un orbita a ciclo breve (sempre più breve), diventando sempre più fulminanti e sempre più lente al contempo. E d’altra parte, abbandonata la simbologia dell’abito indossato sul corpo, divenuto in un certo senso troppo “esterno”, il desiderio di permanenza si realizza ricorrendo a una simbologia “interiorizzata”, non cancellabile come il tatuaggio, il piercing o la chirurgia plastica. Questi sono probabilmente i veri “nuovi vestiti” perché se la moda è la rotazione dei possibili, il corpo “parlante”, il linguaggio della pelle e delle membra rappresenta forse l’unica possibilità residua di fissità. I temi tessili della 42ª edizione di FILO traggono ispirazione da questa macrotendenza e si trasformano in filati seguendo quello che ho definito “il linguaggio del movimento”».

IL LINGUAGGIO DEL MOVIMENTO

TRASFORMAZIONE, ovvero conversione – devoluzione – alternanza – rivitalizzazione – spostamento

Il tema si esplica attraverso finissaggi che danno rilievo e profondità; tecniche di stampa innovative; spalmature e miglioramenti tecnico-estetici sulle basi tessili leggere con uso di lacche e gomme, resine e pigmenti, stampe “in movimento”.

MOVIMENTO, ovvero azione – evoluzione – scivolamento – dinamismo – progresso

Il tema propone plissettature – stropicciature – screpolature – effetti di superfici su diverse basi sia ortogonali sia circolari, espressioni di dinamismo sia nei filati sia nei tessuti, effetti di cangianze molteplici.

RINNOVO, ovvero ri-generazione – rifondazione – risveglio – ringiovanimento – resurrezione

È il tema del riciclo e riuso dei materiali e delle fibre sia naturali sia man-made, senza dimenticare una parte di naturalità tendente al grezzo, tele e panama; voile rustici con pigmenti anche metallici; la rete e il pizzo hanno sempre un ruolo importante.

METAMORFOSI, ovvero evoluzione – cambio – rinascita – trasmutazione – trasfigurazione

Il tema rimanda ad aspetti ibridi, tipologie a metà strada tra la maglia e il tessuto ortogonale, tra il naturale vero e quello imitato negli aspetti e nei contenuti; tipologie flessibili per seguire il movimento del corpo senza fasciarlo, lo stile sport attivo anche per il formale urbano. 

E-MOZIONE, ovvero affetto – desiderio – ispirazione – tenerezza

Il tema spazia tra tipi di qualità e look di epoche diverse, mescola passato e futuro su una base di pure emozioni e insegue la contemporanea, ma non contraddittoria, passione per il barocco e per le sensazioni ultramoderne.