Domenica 28 settembre, presso il Museo della Seta di Como, apre al pubblico “I FILI DEL DESTINO”: mostra personale dell’artista veneziana Teodolinda Caorlin.
Attraverso arazzi di grande potenza evocativa e opere tessili realizzate su telaio a basso liccio, Caorlin propone una riflessione profonda sul tempo, la memoria e la condizione umana, utilizzando il filo come metafora del destino e della trama dell’esistenza.
Dal 28 settembre 2025 all’11 gennaio 2026, la mostra è aperta durante gli orari d’apertura del Museo e visitabile con biglietto del Museo.
Un progetto culturale
I FILI DEL DESTINO non si limita alla dimensione espositiva: si configura come un vero e proprio progetto culturale inclusivo, con un ampio programma collaterale di eventi e attività, tra cui:
- Incontri con l’artista e le curatrici
- Talk e tavole rotonde sull’arazzo contemporaneo e il valore culturale del tessile
- Laboratori scolastici e workshop tessili per bambini, adulti e persone con disabilità
- Visite guidate tematiche per target differenziati nelle diverse sedi
Il percorso formativo e divulgativo, sostenuto anche da professionisti dell’arte-terapia, intende valorizzare il tessile come linguaggio artistico e patrimonio immateriale condiviso.





Il tema della mostra: un filo comune
Le opere di Teodolinda Caorlin (curate da Elena Bermond des Ambrois, Chiara Ghizzoni e Dina Pierallini) si muovono su un confine delicato tra biografia e astrazione, in cui il visitatore può riconoscere la propria misura, il proprio tempo, il proprio filo.
Il titolo della mostra, “I Fili del Destino”, individua subito la chiave di lettura: il filo come misura della vita, immagine antica che attraversa secoli di cultura. Le Moire o Parche — Cloto, Lachesi e Atropo — non solo filano, misurano e recidono la sorte di ogni essere umano, ma custodiscono un destino a cui anche gli dèi sono soggetti.
Il tessuto è più di un supporto: è un linguaggio che registra la durata, la memoria e quella tensione fondamentale tra ciò che possiamo governare – le nostre scelte, i nostri gesti – e ciò che ci sovrasta, che sfugge al controllo.
La tessitura diventa così un medium per interrogare il tempo, soprattutto nella sua estensione interiore: un tempo che non scorre in modo lineare, ma si arresta, si comprime, si annoda nelle esperienze individuali.
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo, composto da 28 opere, si articola in 2 sezioni complementari, che riflettono le due anime del lavoro dell’artista.
- La prima raccoglie opere astratte, dove il filo diventa segno e materia pura, interprete di concetti universali come il tempo, la soglia, il destino. Qui trovano spazio le opere dedicate al tempo (“Il tempo”, “Il mio tempo” e “Il nostro tempo”) e i lavori “Soglie impossibili” e “Muro Molle”.
- La seconda sezione è figurativa, popolata da presenze simboliche e da figure umane, come nella serie dedicata ai “Vizi Capitali +1” o in “Liaisons”, in cui il filo diventa narrazione biografica e racconto di incontri e relazioni.
- Il ciclo “7+1 Vizi Capitali” è esemplare di questa posizione: 8 grandi arazzi che restituiscono gli stati dell’essere – Superbia, Avarizia, Lussuria, Invidia, Gola, Ira, Accidia – più una figura aggiunta dall’artista, Paura, intesa come condizione primaria della vita. Qui il filo carico, le cromie stratificate e gli sguardi che emergono dalla trama alludono a un’umanità complessa, che non si lascia ridurre a giudizio morale.
- In “Liaisons”, la trama diventa omaggio ai legami affettivi: genealogia di incontri e presenze che sostengono una vita.
Il progetto espositivo si sviluppa nella sede principale del Museo della Seta di Como (28 settembre – 11 Gennaio 2026), su allestimento e progettazione del Museo della Seta e di Arte&Arte APS.
Il Museo Villa Bernasconi, a Cernobbio, partner di progetto, ospiterà dal 24 ottobre al 25 novembre 2025 l’opera “Metamorfosi”, in connessione ideale con il ciclo decorativo liberty della villa dedicato al baco da seta.
La mostra è uno degli appuntamenti della Lake Como Creative Week UNESCO (29 settembre – 5 ottobre 2025), rassegna che celebra l’innovazione nei settori creativi e manifatturieri delle città riconosciute da UNESCO, ponendo Como al centro di una rete internazionale di dialogo tra tradizione e contemporaneità.
L’iniziativa è una preziosa occasione di collaborazione tra il Museo della Seta di Como, Museo Villa Bernasconi, Fondazione Sella e Banca Patrimoni Sella, in un ideale filo che unisce i territori legati da una lunga tradizione tessile e manifatturiera.
Como e Biella, entrambe insignite del titolo di Città Creativa UNESCO per l’artigianato e le arti popolari, si incontrano attraverso il linguaggio universale dell’arte tessile contemporanea.
Teodolinda Caorlin

Artista nata a Venezia nel 1946, Teodolinda Caorlin ha sviluppato una poetica tessile che coniuga tradizione artigiana e ricerca contemporanea.
I suoi arazzi – già esposti in sedi come il Museo di Palazzo Mocenigo (Venezia), il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari (Roma) e la Fondazione Sella (Biella) – rappresentano uno dei percorsi più coerenti e riconoscibili nel panorama della fiber art italiana.
Con una lunga relazione con la città di Como, dove ha partecipato a numerose edizioni di Miniartextil, Caorlin torna oggi con una personale che è insieme omaggio, ritorno e nuovo inizio.
Promotori e patrocinatori
Il progetto è promosso dalla Fondazione della Seta ETS, ente del Terzo Settore nato dalla fusione tra Fondazione Setificio, Associazione Ex Allievi Setificio APS e Associazione per il Museo della Seta.
In collaborazione con Arte&Arte APS, Aermec S.p.A., Banca Patrimoni Sella e Fondazione Sella ETS e con il patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Como, Comune di Biella, Comune di Cernobbio, Museo Villa Bernasconi, FAI.