Durante gli 8 giorni di ITMA Milano i visitatori hanno toccato con mano l’alto livello tecnologico proposto dai 454 costruttori italiani che hanno esposto. «E’ motivo di orgoglio avere riportato a Milano dopo venti anni la principale rassegna mondiale di macchinario tessile», ha dichiarato Raffaella Carabelli, presidente di ACIMIT . «Questi numeri non solo pongono l’Italia al primo posto tra i Paesi espositori, ma testimoniano la vitalità del nostro settore e confermano come la filiera tessile italiana goda di buona salute».
L’edizione milanese di ITMA, inoltre, ha rappresentato la cartina di tornasole per valutare l’impegno del settore mondiale delle macchine tessili per una filiera tessile-abbigliamento sostenibile, come recitava lo slogan della manifestazione “Master the art of Sustainable Innovation”. «Sul tema della sostenibilità ambientale ed economica la nostra Associazione si è impegnata a partire dal 2010 con la realizzazione del progetto “Sustainable Technologies” a cui aderiscono oltre 40 aziende», ha precisato la presidente di ACIMIT.
Proprio durante ITMA Acimit ha presentato alla stampa specializzata gli effetti sulle emissioni di CO2 del progetto. In base alle stime elaborate dalla società di engineering D’Appolonia, nel 2014 la riduzione di emissioni di CO2, generata dall’utilizzo di macchine certificate green in base al protocollo del progetto “Sustainable Technologies”, è pari a 221.181 tonn. CO2, equivalenti a quanto emesso da 38.534 automobili che percorrono mediamente 35.000 km annui.
La conferenza stampa si è conclusa con una sfilata di moda sostenibile. Cinque giovani stilisti hanno interpretato tessuti sostenibili forniti da 6 aziende tessili fortemente caratterizzate da politiche di responsabilità ambientale e che utilizzano macchinari italiani: Besani, Canepa, Ditta Giovanni Lanfranchi, Eurojersey, Italdenim, Tessitura Attilio Imperiali.