Moda e preziosi

Un marchio italiano per la tracciabilità

made_inValorizzare e riqualificare i prodotti delle Filiere Oro e Moda, fiori all’occhiello del Made in Italy: questi gli obiettivi del marchio TF-Traceability & Fashion, sistema volontario di tracciabilità, promosso da Unioncamere e dalle Camere di Commercio italiane e gestito da Unionfiliere, pensato per garantire i consumatori e sensibilizzare i produttori sulla trasparenza dei luoghi di lavorazione e delle caratteristiche del prodotto in tema di salubrità, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale di impresa. Il marchio coinvolge 242 aziende italiane e 1.400 fornitori.

«Il settore moda e preziosi è da sempre un punto di forza dell’export italiano e, in particolare, milanese, riconosciuto e apprezzato nel mondo – ha dichiarato Dario Bossi Migliavacca, consigliere della Camera di Commercio di Milano –. Per questo è importante garantire sempre la qualità del prodotto, anche attraverso uno strumento efficace come la tracciabilità. Il marchio presentato oggi vuol essere dunque un riconoscimento alle nostre imprese che si distinguono per azioni di responsabilità sociale e sostenibilità ambientale e un sostegno alla loro competitività sui mercati globali».

Secondo un’elaborazione della Camera di commercio su dati Istat, 2013 e 2012, emerge che abiti, intimo, articoli di maglieria, tappeti e calzature vanno soprattutto in Francia e in Germania, le pellicce in Russia e Francia, tessuti e filati in Germania e Romania, biancheria per la casa negli Stati Uniti e in Germania, articoli da viaggio e borse in Svizzera e Francia, gioielli, preziosi e oreficeria negli Emirati Arabi e in Svizzera, pizzi e merletti in Sri Lanka e Romania, passamanerie in Romania e Germania, abbigliamento sportivo a Hong Kong e in Giappone. Per un export italiano che supera nel 2013 i 51 miliardi di euro, +4,7% in un anno. Prima tra le province Milano con quasi 6 miliardi di euro, rappresenta l’11,4% del totale nazionale e cresce del 7,7%. Seguono Vicenza, seconda con oltre 5 miliardi di euro (+5,6%) e Firenze terza con 4,3 miliardi di euro (+10,4%). Oltre a Milano altre 4 lombarde si piazzano tra le prime 20: Como ottava, Varese sedicesima, Bergamo diciassettesima e Mantova diciottesima.