Prato e il riciclo tessile, Prato e la lana che rinasce, Prato città degli stracci. Non poteva dunque che intitolarsi “Stracci” il film, diretto da Tommaso Santi che lo ha scritto insieme a Silvia Gambi, dedicato al distretto che ha compreso le potenzialità del riciclo molto prima che si parlasse di sostenibilità e circolarità.

Circa 15 anni fa Tommaso, scrivendo uno spettacolo teatrale dal titolo “Stracci”, aveva intervistato e ripreso tanti cenciaioli anziani oggi ormai scomparsi. Il documentario prende forma dalla voglia di raccontare quel passato, ma inserendolo in un contesto attuale. Prova a trasmettere una magia che solo a Prato si riesce a fare: trasformare un abito usato in fibra per un abito nuovo di uguale qualità.Silvia Gambi
Tommaso Santi e Silvia Gambi

Il viaggio in Toscana ci porta alla scoperta di tante realtà specializzate che svolgono il lavoro tanto faticoso quanto essenziale del riciclo della lana.
Scopriamo così ogni passaggio e processo di un’attività che salva dalle discariche e dagli inceneritori diversi milioni di tonnellate tessili ogni anno.

Il racconto delle prospettive e dei livelli di qualità raggiunti da questa Industria del riciclo mostra una via concreta, che da più di 150 anni dà prova della sua efficacia, verso un futuro che può essere sostenibile solo con l’impegno di tutti: produttori, consumatori, governi.

 

Dove trovare il docufilm Stracci
Il documentario di Santi e Gambi, prodotto da Kove e distribuito da Mustang, dal 18 gennaio si trova in tutte le librerie d’Italia in DVD; inoltre, sul sito www.straccidoc.it è disponibile un calendario di proiezioni che si sta arricchendo di nuove tappe.

Fibra di lana riciclata a Prato

Dagli stracci pratesi alla responsabilità sociale

Il film colloca Prato e le sue capacità industriali uniche al mondo in un contesto globale: i viaggi che i rifiuti tessili compiono per approdare in Africa richiama il tema della responsabilità che l’economia occidentale ha nei confronti dei Paese poveri, trasformati in discariche.

Tante persone non sanno che i loro abiti a fine vita diventano rifiuti, anche quelli che vengono donati. In Italia c’è una cultura del riuso, ma in altri Paesi il consumo usa e getta è un problema serio. L’Africa è sommersa dai nostri rifiuti, cercare di trasformarli in una ricchezza è una sfida ambiziosa e soprattutto non risolutiva. Dobbiamo migliorare la qualità di quello che acquistiamo.Silvia Gambi

Ellen MacArthur Foundation

Una voce importante presente nel film è quella della Ellen MacArthur Foundation, che da anni si batte per diffondere pratiche di circolarità nei sistemi economici globali e che dedica molta attenzione al comparto del Tessile.

«I brand si devono misurare con la sfida dell’ecodesign, riducendo il consumo di risorse già dalla fase di progettazione dei capi e immaginare soluzioni che rendano possibile riciclarli a fine vita. Urge un cambio di mentalità dirompente».