La Sartoria D’Ambrosio è espressione di indiscussa eleganza, con linee pulite e decise, che interpreta le esigenze del cliente. L’azienda ha sede principale a Casale Monferrato ed ha una succursale a Zurigo ma crescendo il numero dei clienti internazionali, sta vagliando nuove aperture all’estero. “Un abito creato da uomo, su di un uomo e per un uomo” esprime tutta la filosofia dei suoi membri fondatori e non.
L’obiettivo è quello di affermare la sapienza sartoriale e diffonderne la cultura.
Lillo D’Ambriosio afferma: «Bisogna fare attenzione. Molto spesso la moda non ha come obiettivo quello di esaltare il fisico di una persona: è fatta per vestire i modelli sulle passerelle». Il Gr.Uff. Commendatore Mario D’Ambrosio parlando con il figlio Lillo aveva espresso un pensiero molto chiaro, una sorta di filosofia di lavoro di singolare profondità: «È facile fare un buon vestito: il difficile è dargli un’anima».
Le fasi di lavorazione del capo della Sartoria D’Ambrosio
Il capo analizzato in questo numero è una giacca a quadri realizzata in tessuto puro cachemire di Loro Piana. Il modello si presenta con una linea asciutta che tende a slanciare la figura, aderente in vita con un giro manica corto che permette un buon movimento, revers a doppio uso due/tre bottoni con la possibilità di abbottonare la giacca sia sul primo bottone in alto sul torace sia su quello all’ altezza vita. La giacca ha spacchi laterali e pattine sulle tasche. I bottoni, che fanno parte della collezione privata del Commendatore D’Ambrosio, sono di corno di bufalo. Le fodere sono in pura seta di colore amaranto.
La realizzazione del cartamodello rappresenta la prima fase di questa lunga lavorazione
Lillo prende le misure al cliente (circa 21 misure) e le trasforma in linee di geometria piana, che lo guideranno nel taglio del tessuto. Nel prendere le misure si annotano anche le caratteristiche fisiche del cliente, secondo un codice di assoluta discrezione. Ogni cartamodello disegnato dal tagliatore con le misure del cliente su carta speciale viene scrupolosamente conservato nell’atelier per eventuali ulteriori ordinazioni e confronti. A ogni cliente viene riservata una scrupolosa attenzione nella conservazione delle misure, degli abiti ordinati, e dei modelli disegnati. Le singole parti della giacca vengono ritagliate e appoggiate sul tessuto sotto forma di sagoma.
Lillo traccia sulla stoffa i contorni del modello con un gesso. Il taglio viene effettuato a mano con le forbici. È questo un momento della lavorazione assai delicato, al pari di quello della misurazione nel fondamentale processo di creazione di un abito. Il taglio, così definito, subirà ulteriori modifiche e migliorie in sede di prova. Le varie parti della giacca vengono affidate a esperti sarti collaboratori che provvedono a tagliare gli interni della stessa.
La tela di pura lana o di puro lino e il crine di cavallo, che serve a dare la forma del torace, vengono uniti insieme a mano e dopo una lavorazione a ferro, per darne la forma del corpo del cliente, vengono imbastiti sui davanti della giacca.
La cucitura manuale rende l’interno della giacca flessibile ed elastico. La continua operazione di modellatura con ago, filo, e ferro da stiro, conferisce al capo un aspetto naturale, ed è proprio in forza di tale caratteristica che la giacca della Sartoria D’Ambrosio si “cala” nella forma di chi la indossa. Una volta che i davanti sono pronti vengono uniti al dietro e vengono imbastite anche le spalle.
La prima cucitura è provvisoria e viene eseguita con filo per imbastire bianco. Si è così arrivati alla prima prova, durante la quale il cliente vede per la prima volta il tessuto scelto sotto forma di giacca, in questa fase è ancora possibile eseguire modifiche sostanziali.
Successivamente la giacca viene scucita e affidata a Lillo che segnerà a mano con il gesso la forma dei revers, le tasche, il taschino, le aperture dei davanti e da tale operazione inizia la nascita della linea D’Ambrosio. Le singole parti della giacca vengono restituite ai rispettivi sarti, che inizieranno il procedimento per la seconda prova apportando le modifiche, concordate durante la prima prova, segnate dal maestro.
Durante la cucitura il sarto stira più volte il tessuto, inumidendolo e mettendolo in forma con il ferro caldo. Questa continua operazione diffonde nella bottega della sartoria D’Ambrosio un continuo sentore di vapore e tela bruciacchiata, che rende la nascita di ogni capo davvero un’alchimia.
Effettuata la seconda prova dove verranno apportate le modifiche necessarie, la giacca viene affidata al “capo sarto” che provvederà a terminare il capo, realizzando collo, spalla e maniche. Tutte le cuciture di questa operazione vengono eseguite con filo in pura seta per dare più elasticità nei movimenti.
Particolare cura è riservata alla lavorazione della spalla. Il segreto nella realizzazione di questa parte consiste nell’inserire una manica in un giromanica di forma leggermente ovalizzata con una lentezza che va dai 6 agli 8 cm a seconda del tessuto. La quantità di stoffa necessaria a coprire il giromanica, deve essere tagliata e modellata in modo che non si creino rigonfiamenti nel punto di passaggio fra manica e spalla. La fodera della giacca è cucita a mano, dettaglio riconoscibile in base alla distanza tra i singoli punti, che non è mai regolare come quella impunturata a macchina. Si lavora sull’orlo inferiore con punti ampi, così da lasciare un certo gioco alla fodera. Quando, per esempio, essa si sposta con il movimento di chi la indossa, la cucitura si tende leggermente: in tal modo viene compensata anche un’eventuale dilatazione della fodera causata dalla temperatura corporea.
Le tasche interne sul petto sono rifinite con la stoffa della giacca. Si tratta di un raffinato particolare cui non sempre si dà la giusta importanza, e questo dal momento che non può essere visto dall’esterno, ma di cui soltanto il proprietario della giacca conosce la presenza e ne aumenta certo il grado di valore percepito poiché personalizzata al massimo.
In ultimo la giacca verrà affidata alle abili mani di una sarta che provvederà a cucire la fodera…
Leggi l’articolo completo a pag. 46 di Technofashion – aprile 2017
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