Gore-tex senza PFC. Ma allora si può fare!

La  notizia è arrivata durante Ispo, la fiera dello sport wear di Monaco, ed è un annuncio che farà discutere. Gore Fabrics, l’azienda americana leader del mercato con il marchio Gore-Tex, si è impegnata ad eliminare i PFC pericolosi dai suoi principali laminati outdoor (che corrispondono all’85 per cento di prodotti realizzati con questi laminati) entro la fine del 2020 e dai laminati speciali idrorepellenti (che corrispondono al restante 15 per cento dei prodotti realizzati con questi materiali) entro la fine del 2023. “Inizia la rivoluzione Detox nell’outdoor” ha commentato Greenpeace che nell’ambito delle sue campagne  ha denunciato più volte la tossicità dei PFC nei processi tessili sollecitando i brand dell’outdoor a prendere posizione in merito. Come noto i PFC (composti poli- e perfluorurati) utilizzati per rendere impermeabili ed antimacchia i tessuti si degradano molto lentamente disperdendosi così su tutto il pianeta come emerso da un’indagine effettuata da Greenpeace nel 2015 in aree di montagna diverse e distanti dai luoghi di produzione. Fino ad oggi la loro eliminazione sembrava ‘impossibile’ ma oggi si aprono importanti spiragli. Per la produzione di membrane e rivestimenti idrorepellenti usati in numerosi prodotti, l’azienda americana svilupperà nuove tecnologie più rispettose dell’ambiente. In alcuni casi i PFC saranno sostituiti da altre sostanze, in altri processi produttivi, alcuni PFC continueranno ad essere usati ma con un monitoraggio i cui dati, accessibili a tutti, documenteranno che non vengono rilasciati nell’ambiente sostanze pericolose durante le fasi di lavorazione. Che il settore dello sportwear si stia ponendo all’avanguardia nell’eliminazione delle sostanze tossiche è quanto ci auguriamo tutti anche in considerazione della capacità di ricerca tecnologica che questo comparto è in grado di mettere in campo fornendo un volano di innovazione a tutto il settore.

Fonte: http://www.sustainability-lab.net/it/blogs/sustainability-lab-news.aspx