Secondo i dati diffusi da Assocalzaturifici il comparto delle scarpe in pelle per bambini/ragazzi – con oltre 11 milioni di paia prodotte annualmente in Italia – rappresenta l’8,4% sul totale produzione nazionale di calzature con tomaio in pelle (e il 4,6% sul totale valore).
7 scarpe da bambino su 10 vendute all’estero dagli operatori italiani nel 2012 hanno avuto come destinazione uno dei mercati dell’Unione Europea (212 milioni di euro in valore).
Tra i principali mercati di sbocco dell’export italiano, il prezzo medio più elevato (72,60 euro al paio) nel 2012 è stato registrato dalle calzature da bambino dirette in Cina e Hong Kong.
In Russia, Giappone e nei due più importanti mercati mediorientali (Emirati Arabi e Arabia Saudita) sono stati superati i 40 euro al paio. Decisamente più contenuto il prezzo nei mercati della UE (25,09 euro in media).
Nel 2012 l’Italia ha venduto fuori dai confini nazionali 11,6 milioni di paia, per un valore di 318 milioni di euro (+4,8%). In queste cifre sono come sempre comprese anche le operazioni di pura commercializzazione.
Fiacca la domanda sui mercati comunitari (-4,7% volume e stabilità in valore); incrementi a doppia cifra fuori dalla UE (+18,2% quantità e +16% valore).
Nel primo trimestre 2013 l’incremento delle vendite di calzature alte non ha compensato le flessioni registrate per scarpe da passeggio e sandali: 750mila paia esportate in meno su gennaio/marzo 2012, pari al -17,2%. Cali generalizzati nei mercati comunitari, con la sola eccezione di quello polacco (+15,4% in quantità). Frenano anche i Paesi extra-UE, -7,5% in volume, pur conservando un +6,3% in valore.
I consumi italiani di scarpe da bambino in pelle sono scesi nel 2012 a 10,2 milioni di paia, con sensibili cali sia in volume (-8%) che in spesa.
La debolezza della domanda interna, assieme ad una riduzione dei flussi legati alle operazioni di outsourcing, hanno indotto la battuta d’arresto delle importazioni (-7,2% in quantità). Forti contrazioni per l’import da Romania (-24,6%), Vietnam (-11,5%), India e Indonesia. In controtendenza i flussi dal Belgio, principale paese di provenienza con 3,3 milioni di paia (+9,7%) e dalla Cina, terza in graduatoria con 1,8 milioni (+34,5%).
Ulteriori sensibili cali dell’import nei primi 3 mesi 2013.
Al di fuori del comparto “pelle”, la classificazione doganale consente il dettaglio bambini/ragazzi anche per la voce merceologica “calzature da passeggio con tomaio in sintetico”.
Nel 2012 l’Italia ha esportato circa 2,3 milioni di paia di questa tipologia, per un valore di 41,9 milioni di euro (-19,1% e -9,3% rispettivamente), ritornando così sui livelli del 2010 dopo i forti incrementi del 2011. Francia, Germania, Spagna e Regno Unito i principali mercati di destinazione.
Marcatamente negativo il trend di inizio 2013, con cali attorno al 50% nel primo trimestre sia in quantità che in valore rispetto all’analogo periodo 2012.