Il primo allarme si è levato da Prato, e non a caso visto il grande rilievo che ha nel distretto l’attività di tintoria tessile; però ben presto il caso è scoppiato a livello nazionale ed europeo ed ora la questione dell’aumento incontrollato dei prezzi dei coloranti è diventata di interesse generale del settore.
La tendenza al rialzo dei prezzi, accompagnata anche da qualche difficoltà di approvvigionamento, si è manifestata già questa estate ma si sta progressivamente accentuando. Si parla di incrementi che raggiungono anche il 70%. Forte preoccupazione nelle tintorie di tutte le tipologie, dal fiocco fino al capo, e nelle stamperie, tanto che l’argomento è stato quello dominante dell’ultima riunione delle sezioni Nobilitazione e Materie prime tessili di base dell’Unione Industriale Pratese.
I coloranti impiegati dalle imprese tessili italiane sono per lo più prodotti da multinazionali in paesi extra-europei.
Sono in corso da parte di SMI azioni di sensibilizzazione verso il Governo perché vengano messe in opera tutte le azioni possibili per contenere il fenomeno, che rappresenta una ulteriore tegola per un comparto che è già alle prese con molteplici problemi.