Un centro di ricerca tessile italo-cinese: è cauta l’Unione Industriale Pratese

    Un incontro all’insegna della comune volontà di chiarire posizioni, aspettative e riserve sull’accordo sottoscritto dalla Regione Toscana con il Governo cinese per realizzare un centro di ricerca sul tessile: è quanto si è svolto oggi a Firenze fra il Presidente della Regione Enrico Rossi ed i Presidenti dell’Unione Industriale Pratese Riccardo Marini e della Camera di commercio di Prato Carlo Longo.

    Da parte del Presidente Marini è stata ribadita la posizione espressa dall’associazione fin dal preannuncio dell’iniziativa: una posizione di grandissima cautela, per il rischio che un simile accordo inneschi un processo di trasferimento ai cinesi del patrimonio fondamentale del know how del distretto tessile pratese e concentrato soprattutto sul versante la moda e della creatività.

    Anche per questo motivo è stata ribadita oggi da Marini la disponibilità ad esaminare possibilità di collaborazione su un aspetto diverso da quello ‘core’ del distretto: il tessile ad uso tecnico. Da parte della Regione è stata recepita l’indicazione e preso atto delle preclusioni rispetto al tessile moda/creativo.

    “Un colloquio costruttivo ed opportuno per evitare che problemi di comunicazione generassero malintesi – commenta Riccardo Marini – Nella sostanza, comunque, da parte nostra non è stato espresso nulla che non fosse già stato detto in precedenza. Non siamo disponibili a mettere a comune con nessuno il patrimonio di conoscenze della principale attività produttiva del distretto: anche perché, e lo dico senza falsa modestia, su tessuti e filati moda hanno di gran lunga più altri da imparare da noi che viceversa. Spazi invece possono esservi sui tessili tecnici, su nuove fibre, nuovi materiali, nuovi processi tecnologici applicati alla produzione: di questo si può parlare. Il nostro del resto non è mai stato un ‘no’ a priori: si trattava e si tratta di vedere cosa fare, con quali modalità ed anche con quali garanzie per noi. Le garanzie per noi devono essere: che l’operazione non tocchi in alcun modo l’aspetto creativo/moda; che anche sul versante dei tessili tecnici vi sia un rapporto di reale e simmetrico scambio di conoscenze, rispettoso di diritti e prerogative di tutti. Se la Regione ci rassicura su questo fronte, come mi è sembrato che sia disponibile a fare, noi saremo a nostra volta disponibili a verificare la percorribilità del progetto.”