Retail

A livello globale, la trasformazione digitale del settore retail è piuttosto avanzata, e il nostro Paese risulta particolarmente aggiornato e recettivo in questo ambito. La ricerca Fujitsu “The Digital Transformation PACT” è stata effettuata con la partecipazione di circa 190 business leader appartenenti al settore retail: i risultati dimostrano che in Italia ben più della metà degli intervistati (circa il 65%, quasi il doppio rispetto al campione globale del 35%) può parlare di risultati concreti in ambito di digital transformation, dichiarando di aver già concluso con successo diversi progetti; inoltre il 30% ne ha alcuni attualmente in corso.

Il retail diventa digital per i clienti

Secondo i dati emersi dall’ultimo report della ricerca Fujitsu, nel nostro Paese il trend è decisamente più positivo rispetto al resto del mondo. Oltre metà dei retailer italiani intervistati, nello specifico, sta investendo nel digital per migliorare e rendere più efficiente l’area della customer relationship: il 47% ritiene infatti che il più rilevante fattore che spinge in direzione di una trasformazione digitale sia rappresentato dai clienti, e l’88% ammette di essere influenzato dall’aspettativa di una maggior digitalizzazione da parte della clientela.

PACT

La ricerca di Fujitsu è stata effettuata nell’ambito di un più ampio studio che ha raccolto le percezioni di oltre 1600 executive riguardanti i quattro elementi strategici necessari a una trasformazione digitale di successo: Persone, Azioni, Collaborazione e Tecnologia (PACT).
In Italia, il 41% dei retailer è convinta che, per concretizzare le proprie strategie digitali, i fattori più importanti siano la crescita interna di risorse (categoria “Persone”) e per il 18%, le tecnologie. A livello globale, il campione che appartiene al settore retail ha invece individuato in processi e azioni (la categoria “Azioni”) il primo elemento (34%), seguiti dalle persone (24%).

Freni inibitori

Nonostante i risultati positivi, dalla ricerca emerge che anche in Italia i retailer impegnati nella trasformazione digitale (76%) sono ostacolati dal timore di sbagliare, e che anche nel nostro Paese si registrano un buon numero di progetti falliti, con rilevanti perdite economiche. Il 60% degli intervistati italiani inoltre ritiene carente il livello di competenze digitali all’interno delle rispettive organizzazioni.

Formazione

Fortunatamente, le reazioni maggioritarie sono proattive: il 93% sta lavorando per attrarre più competenze digitali, ad esempio puntando su programmi di formazione dei propri dipendenti (61%): nel 95% dei casi si ritiene che, nei prossimi tre anni, un team di lavoro qualificato e aggiornato sarà vitale per il successo. Nel 37% dei casi invece, le aziende italiane stanno adottando il cosiddetto ‘reverse mentoring’, ovvero lo scambio di competenze digitali tra dipendenti più giovani con quelli più anziani.
In tanti comunque – l’88% degli intervistati – ritengono di possedere già al proprio interno le competenze necessarie per affrontare le sfide del 2020: il 94% afferma che nella propria organizzazione sia già presente una vera e propria cultura dell’innovazione. La maggior parte delle organizzazioni sta inoltre provvedendo concretamente a sostenere la collaborazione tra diverse località geografiche e gruppi di età.

Vantaggi della digital transformation nel breve periodo

Circa il 30% dei retailer italiani si aspetta che i progetti di digitalizzazione producano un ritorno finanziario e vantaggi operativi nel breve periodo, in un intervallo di tempo tra i due e i quattro anni. A supporto di queste prospettive ottimistiche, la maggioranza è fiduciosa che all’interno della propria organizzazione vi sia una cultura di innovazione.