Pronto a partire il centro di formazione tecnologica a Ichalkaranji (India)

Dopo la firma dell’accordo tra ACIMIT, Associazione italiana dei costruttori di macchine tessili e il Textile & Engineering Institute DKTE’S di Ichalkaranji nel distretto di Kolhapur, nello stato federato del Maharashtra, avvenuta circa due anni fa, sarà inaugurato questo mese il  centro italiano di formazione tecnologica in India sul settore tessile. Il progetto, che prevede tra le altre iniziative la cessione in comodato gratuito di macchinario da parte di aziende italiane per un massimo di 3 anni e un’attività formativa da parte delle medesime, ha visto l’adesione in questa prima fase di tre Associate ACIMIT: BIANCO, FADIS e SAVIO.

Il progetto è coordinato da un gruppo di lavoro formato da ACIMIT e da una controparte indiana, Raretech, che avrà la responsabilità di coordinare tutte le attività on site. Tra le iniziative in programma anche una missione in Italia, prevista per il prossimo mese di novembre, composta da professori del DKTE’S e da operatori tessili indiani che gravitano nella sfera dell’istituto.

Il centro di formazione tecnologica rientra nell’ambito del più vasto progetto denominato Machines Italia. Finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), che ne ha affidato l’organizzazione a Federmacchine (la Federazione dei Costruttori Italiani di Beni Strumentali), Machines Italia in India è un’iniziativa volta a sostenere l’attività di internazionalizzazione delle imprese del settore in una delle aree del pianeta caratterizzate da uno sviluppo più intenso.

Con l’avvio dell’operatività del centro di formazione – commenta la Presidente di ACIMIT Raffaella Carabelli – il nostro settore pone le basi per ulteriori opportunità di business in un mercato già importante per la maggior parte delle nostre aziende”. Il mercato indiano rappresenta, infatti, la terza destinazione del nostro export (nel primo trimestre 2014 sono state esportate macchine per un valore di 28 milioni di euro). “Sono sicura che l’iniziativa potrà avere un ritorno di immagine non solo sulle singole aziende italiane che parteciperanno fornendo i macchinari, ma sull’intero meccanotessile italiano”.