Pitti Uomo racconta il tessuto

    L’ottantunesima edizione di Pitti Uomo vedrà la collaborazione  di Pitti Immagine con Bonotto, una delle aziende tessili più importanti in Italia e più apprezzate in tutto il mondo. A gennaio sarà infatti protagonista il tessuto, semilavorato pieno di creatività e materia prima del prodotto moda.  Il progetto vuole raccontare in modo contemporaneo la grande tradizione italiana artigianale che vive “dentro” l’industria, di cui è anzi l’intelligenza e uno dei motori innovativi. Sarà quindi presentata a Pitti Uomo una scenografica bottega-atelier in cui Bonotto esporrà e racconterà una selezione di tessuti scelti per la loro bellezza e le loro particolarità tecnico-costruttive.     

    Così Giovanni Bonotto descrive i valori alla base del suo lavoro, svelando gli ingredienti del suo progetto a Pitti: “La Cultura ci farà ricchi. L’ultima chance della manifattura italiana: fare diventare i nuovi ricchi del mondo i primi clienti della nostra cultura, innamorati del DNA italico e  del nostri modi. La Fabbrica Lenta produce ogni giorno piccoli capolavori eseguiti a regola d’arte da 200 maestri artigiani. Mestieri uccisi ieri dalla standardizzazione ma oggi rinati con il reimpiego della tecnologia meccanica del dopoguerra: l’oliatore, il follatore, la rammendina, il cardatore. La fabbrica è diventata la Cucina dell’ Alchimista: dalla cantina si prelevano materie primordiali e rare come il vello della pecora nera, il cardato berbero della Legion d’Etranger, il cammello albino, il cachemire Afghano di Schneider, il guanaco patagonico, la lana blu dei tuareg…E tutto si ribolle, si cucina a fuoco lento, si folla con l’acqua dura del ruscello, si affumica e poi si essica al sole. Gli ingredienti: confetture Rigoni di Asiago, caffè Illy, Amarone Masi, tabacco kentuchy del Sigaro Toscano. Fashion+Food:  reinventare  il contemporaneo. Buon vestito!”.