Nuove opportunità per le imprese in Mongolia

CNA investe sulla Mongolia, presentando le opportunità che questo Paese, di dimensioni pari a circa cinque volte l’Italia e con una popolazione superiore ai 3 milioni di abitanti, di cui il 27,3% sotto i 14 anni e il 68,7% tra i 15 e 64 anni, può offrire al sistema economico italiano. “L’oriente che non ti aspetti: la Mongolia, nuove opportunità per le imprese” è il titolo della country presentation promossa dal Consolato onorario della Mongolia in Toscana in collaborazione con CNA e con il supporto del Gruppo Colle srl, che si terrà venerdì 19 aprile, alle ore 10, presso la Divisione DHG del Gruppo Colle srl, in via Panconi 17, a Prato.

“Abbiamo condiviso con CNA l’organizzazione di questo momento di approfondimento e condivisione delle occasioni che oggi offre la Mongolia – dichiara Piero Bardazzi, Console onorario per la Mongolia in Toscana – per partire con la programmazione di una serie di attività a sostegno delle imprese italiane. Stiamo già programmando una pre-missione ad Ulaan Baatar, da realizzarsi entro l’estate, dedicata ai settori delle infrastrutture, delle costruzioni, del tessile-abbigliamento, dell’alimentare e dell’artigianato artistico”.

La Mongolia si caratterizza per un sottosuolo ricco di minerali: oro, fluorite, metalli ferrosi (tungsteno e molibdeno) e non ferrosi (piombo, rame, nichel, alluminio, stagno e bismuto). L’economia di questo Paese, circondato da Russia e Cina e senza accessi al mare è basata sul comparto minerario, ma l’impegno del Governo è quello di diversificare.

Ambiente e apertura ai mercati stranieri sono tra gli obiettivi principali per il Presidente della Repubblica di Mongolia Elbegdorj, che in un’intervista rilasciata di recente all’Oxford Business Group e raccolta dalla Camera di Commercio Italia Mongolia, dichiara “ciò che vogliamo è diversificare i nostri mercati e avere un’”economia arcobaleno”, consistente in almeno sei o sette settori. Relativamente al settore minerario, abbiamo molti depositi di rame di grandi dimensioni così come di carbone e di minerali di terre rare. Se lavorassimo tutti questi prodotti in patria potremmo contare sul più grande mercato mondiale, la Cina, giusto dall’altra parte del confine. Oltre al potenziale di crescita del settore minerario, abbiamo grandi speranze per il settore cashmere, del quale la Mongolia è il secondo più grande esportatore”.

“A differenza di altre economie asiatiche, le imprese del sistema mongolo sono per dimensioni, cultura e rapporto tra domanda e offerta assolutamente compatibili e complementari con le aziende italiane. Il know-how italiano si coniuga perfettamente con le richieste e le dimensioni di questo mercato in fortissima crescita – aggiunge  Michele De Gasperis, Presidente della Camera di Commercio Italo-Mongola – e la Mongolia oggi rappresenta per l’Italia una piattaforma logistica e strategica di prim’ordine verso il mercato russo e i mercati asiatici”.

I tassi di crescita della Mongolia – secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico – registrano negli ultimi anni un costante aumento del PIL: +6,4% nel 2010, +17,3% nel 2011, +12% nel 2012, previsioni di un +15,5% nel 2013 e di un +13,1% per il 2014. L’Italia è il 14° fornitore (guadagnando 3 posizioni nel 2012 rispetto al 2011) della Mongolia e il 5° cliente.

L’ interscambio commerciale tra Italia e Mongolia nel 2012 ha registrato un valore di 67,82 Mln di €, con esportazioni per circa 32 Mln di € ed importazioni per 35,7 Mln di €.

“Abbiamo messo sotto attenzione la Mongolia ormai da alcuni anni – commenta Antonio Franceschini, Responsabile Ufficio Internazionalizzazione e Mercato CNA Nazionale – da quando nel febbraio 2011 si istituì a livello intergovernativo la prima Commissione Mista tra Italia e Mongolia con l’obiettivo di rilanciare le relazioni bilaterali e divenire interlocutore europeo privilegiato, soprattutto nei settori dell’agroalimentare, del tessile e delle infrastrutture. Oggi riteniamo siano maturi i tempi per riprendere questo confronto interrottosi anche a seguito delle vicende politiche che hanno coinvolto il nostro Paese dal 2011 ad oggi. Intendiamo verificare con il Ministero dello Sviluppo Economico la possibilità di una programmazione di attività verso questo Paese in considerazione degli interessi reciproci tra Italia e Mongolia, quest’ultima vede il rafforzamento dei rapporti con il nostro Paese nell’ambito di una strategia tesa a costruire un rapporto con l’Unione europea più stabile e maturo. Per l’Italia questo Paese può offrire opportunità di accesso al mercato e per la fornitura di materie prime”. Allora la Commissione individuò alcuni settori guida, dall’agroalimentare alla meccanica strumentale, dal tessile alle energie rinnovabili, dalle infrastrutture di trasporto ai servizi finanziari, che CNA ritiene siano ancora di attualità.