CONVEGNI

Luxury Brand Summit

UL Luxury brand summitUL, gruppo di primaria importanza a livello internazionale per la sua specializzazione sui temi della sicurezza, ha coinvolto l’élite del fashion system italiano per un confronto su tematiche di scottante attualità come quelle della contraffazione, delle normative internazionali, della sostenibilità e di un sourcing responsabile attraverso l’intervento di relatori di grande rilievo. Ad aprire i lavori l’Ing. Natale Consonni, Vice Presidente e Global General Manager di UL Consumer and Retail Services. Consonni è inoltre Presidente e General Manager dell’ ”Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli” e nella sua carriera ha dato un forte contributo allo sviluppo degli standard di sicurezza all’interno dell’Industria Internazionale dei prodotti di consumo. Il primo intervento è stato quello della Dr.ssa Anne Bonhoff, Global Head of Chemistry di UL Consumer and Retail Services sull’impatto della campagna Detox di Greenpeace e di ZDHC (Zero Discharge of Hazardous Chemicals) roadmap congiunta che si propone di azzerare lo scarico di sostanze dannose nelle catene di produzione delle aziende del comparto moda entro il 2020.

Salute umana e ambientale

Negli ultimi anni, il rischio che l’uso dei prodotti chimici rappresenta per la salute umana ed ambientale è diventato sempre più evidente ed anche i consumatori sono diventati più attenti a questi aspetti. L’industria della moda, inoltre, è stata a lungo una delle industrie ecologicamente più dannose. Più di 2000 diversi prodotti chimici vengono infatti utilizzati nei processi produttivi dell’industria della moda e tessile così come ingenti quantità di acqua con conseguenti scarichi nelle falde acquifere. La campagna contro l’inquinamento chimico nella produzione tessile iniziò grazie a Greenpeace nel 2011. Oggi un numero significativo dei maggiori brand e retailer internazionali, circa il 10% secondo i dati di Greenpeace, si è impegnato ad eliminare tutte le sostanze chimiche pericolose dalla catena di produzione e a raggiungere lo scarico zero entro il 2020. Anne Bonhoff ha efficacemente sintetizzato i requisiti per un’azienda per poter essere considerata a “scarico zero”, i contenuti della roadmap congiunta ZDHC e le scadenze che questa prevede e, infine, i recenti sviluppi dell’industria nell’ambito della sostenibilità ambientale.

La sostenibilità della supply chain

Il tema dell’approvvigionamento responsabile è stato il secondo argomento della giornata, un aspetto a cui il mercato globale ed i media stanno dedicando negli ultimi mesi una crescente attenzione. Fred Waelter, Global Business Lead Responsible Sourcing di UL ha sottolineato l’importanza per un Brand del lusso di poter controllare e garantire la sostenibilità di ogni fase della propria supply chain – dalla fonte delle materie prime, al momento in cui i prodotti sono preparati e spediti – al fine di evitare qualsiasi danno d’immagine. Le aziende hanno bisogno di tracciare le supply chain per capire dove i loro prodotti sono realizzati, per impostare le aspettative per i fornitori in merito all’aderenza ai requisiti legali locali e agli standard internazionali in vigore e per monitorare le prestazioni dei fornitori e garantire che eventuali non conformità siano corrette in modo tempestivo. Questo può sembrare un impegno difficile per le aziende che stanno approcciando il tema dell’approvvigionamento responsabile, ma un vero progresso in questo senso è possibile solo procedendo con costanza un passo per volta.

Esportare in Cina

Nel pomeriggio, Mr. Yue Wang, Operation Centre Director del Tianjin Textile Fibre Inspection Institute, ha presentato al pubblico gli strumenti per affrontare le sfide dell’esportazione di prodotti di lusso nel mercato cinese. Il Tianjin Textile Fiber Inspection Institute, fondato nel 1950, è uno dei primi Istituti di ispezione delle fibre in Cina, sotto la supervisione ed amministrazione del Tianjin Market. Yue Wang guida lo sviluppo, il customer service ed i controlli qualità per i prodotti legati al campo tessile. Con riferimento alla complessità dell’accesso al mercato cinese, Mr. Jiyuan Duan, direttore del CIQ Shangai ha offerto ulteriori spunti. Il CIQ di Shanghai ‐ Centro tecnologia del rilevamento ‐ è stato fondato nel 1999 con lo scopo principale di ispezionare, supervisionare e amministrare l’attività di importexport dei prodotti e la conformità alle normative tecniche.

Il problema contraffazione

A chiudere l’intensa giornata di interventi, un dibattito acceso sul tema della contraffazione, il crimine del 21° secolo. Michael Ellis, Assistant Director dei servizi di polizia dell’Interpol e capo del programma per il Traffico di prodotti contraffatti e Brian Monks, Vice Presidente delle Operazioni Anti Contraffazione di UL, hanno dichiarato che oggi stiamo vivendo “condizioni da tempesta perfetta” a livello mondiale per la fornitura e la domanda di prodotti contraffatti e piratati. Questo crimine transnazionale che danneggia i consumatori ed i brand ha raggiunto livelli pandemici e richiede un approccio congiunto tra il settore pubblico e quello privato. A causa della contraffazione, l’Italia perde ogni anno oltre 6 miliardi di euro nelle vendite, di cui circa 4,5 miliardi solo nell’industria dell’abbigliamento e delle calzature, con una conseguente perdita di più di 60 mila posti di lavoro. In maniera globale, UL lavora a stretto contatto con le agenzie doganali. Le autorità ed i clienti al fine di prevenire il rischio che centinaia di migliaia di articoli dannosi e pericolosi raggiungano il pubblico fornendo servizi che disincentivino questo crimine.