Le macchine tessili italiane alla prova sostenibilità

Nonostante il clima economico incerto, la recente fiera ITMA ASIA + CITME 2012 ha fornito indicazioni positive per gli espositori italiani. Particolarmente apprezzata la certificazione della green label italiana.

“La terza edizione di ITMA Asia + CITME, che ha chiuso i battenti lo scorso 16 giugno a Shanghai, ha confermato le aspettative – afferma Sandro Salmoiraghi, presidente di ACIMIT (l’Associazione dei Costruttori Italiani di Macchinario per l’Industria Tessile). I principali mercati delle nostre imprese hanno segnato il passo in questo primo scorcio dell’anno e anche durante la manifestazione fieristica a Shanghai si è percepita questa incertezza economica. Gli investimenti in nuove tecnologie procedono con il contagocce in tutti i mercati”.

L’attuale periodo congiunturale non ha comunque impedito alle aziende italiane di giocare un ruolo da protagonista durante ITMA Asia + CITME 2012. Gli espositori italiani sono stati 115. A livello di superficie occupata l’Italia figura al terzo posto (7%), con i suoi 4.700 metri quadrati netti, alle spalle degli espositori cinesi (60% della superficie netta) e tedeschi (9%).

In particolare i visitatori, cinesi ed esteri, hanno apprezzato l’impegno del meccanotessile italiano in tema di sostenibilità. A tale proposito, nella consueta conferenza stampa ACIMIT, svoltasi durante la manifestazione, l’Associazione ha presentato la certificazione della targa verde ACIMIT. “Dall’autocertificazione delle performances energetiche ed ambientali della singola macchina – spiega Salmoiraghi – siamo arrivati alla certificazione da parte di un ente internazionale di certificazione, il RINA, che ha definito e validato con ACIMIT il disciplinare per il rilascio della targa verde e che ha il compito di verificare anche la corretta applicazione a garanzia della veridicità dei valori di prestazione presenti in essa”.

Ogni anno, a campione, il 20% delle aziende aderenti al progetto viene sottoposto ad una verifica di sorveglianza da parte di RINA (www.rina.org), che controlla le modalità di misurazione dei parametri e le condizioni operative delle macchine oggetto del labelling. In caso di esito positivo dei controlli l’ente certificatore rilascia uno specifico certificato di conformità. Il controllo a campione da parte di RINA delle targhe verdi emesse è la garanzia per tutte le targhe verdi prodotte secondo il disciplinare ACIMIT.

Alla conferenza stampa di Shanghai hanno portato la loro testimonianza le aziende associate Acimit facenti parte del campione oggetto di certificazione per il 2012: Flainox, Itema, Jaeggli, Reggiani, Santoni, Tonello.

“Pensiamo – conclude Salmoiraghi – che la certificazione della nostra targa sia un elemento di novità che ACIMIT ha portato nel dibattito sulla sostenibilità dei processi produttivi. La nostra proposta si segnala per la sua concretezza e vorremmo che in futuro anche altre associazioni meccanotessili europee si unissero a noi in questo progetto”.