Intesa Sanpaolo monitora i distretti del Mezzogiorno

Secondo il Monitor dei Distretti del Mezzogiorno nel secondo trimestre del 2015 hanno continuato a crescere le esportazioni dei distretti tradizionali del Mezzogiorno monitorati da Intesa Sanpaolo, confermando l’intonazione positiva dei primi tre mesi dell’anno. Dopo un 2014 negativo, le vendite estere dei distretti meridionali, nella prima metà dell’anno hanno registrato una crescita più che doppia rispetto alla media dei distretti italiani, con una variazione tendenziale nel periodo aprile-giugno del 14,8%, in accelerazione rispetto al +8,8% del primo trimestre. intesaComplessivamente, nel primo semestre dell’anno le esportazioni dei distretti del Mezzogiorno hanno raggiunto un valore pari a 5,7 miliardi di euro, 320 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2014 (+11,6% la variazione rispetto alla prima metà del 2014, a fronte del +5% della media dei distretti italiani). Nel secondo trimestre dell’anno, tutte le regioni del Mezzogiorno hanno evidenziato un andamento positivo sui mercati esteri. I contributi maggiori alla dinamica dell’area sono stati offerti dalla Puglia (+16,2% la variazione delle esportazioni, 99 milioni di euro in più rispetto al periodo aprile-giugno 2014, ), sulla scia degli ottimi risultati dell’Ortofrutta del barese e della Meccatronica barese, e dalla Campania (+14,8% tendenziale, pari a 72,5 milioni in più), grazie alla crescita dei distretti della filiera alimentare e del sistema moda attivi nelle regione. Al di fuori della filiera agro-alimentare, segnaliamo la buona performance del distretto della Meccatronica barese e dell’Abbigliamento del Napoletano, che nel secondo trimestre ha beneficiato della crescita delle vendite sui due principali paesi partner, gli Stati Uniti (+16,2%) e la Spagna (+41,4%). Al contrario, in avvio d’anno, hanno riportato un calo delle vendite estere alcuni distretti del filiera della pelle del Mezzogiorno, tra cui le Calzature del napoletano e del nord barese (rispettivamente -1,7% e -13% tendenziale), la Concia di Solofra (-2,1%), a cui si sono sommate le flessioni dell’Olio e della pasta del barese (-2,5%), l’Abbigliamento nord abruzzese (-7,6%), che ha confermato le difficoltà registrate nel primo trimestre, e la Calzetteria-abbigliamento del Salento (-8,7%).