Biella: sempre più competitivi

Spesso di pensa all'e-commerce come uno strumento diretto a soli consumatori finali, ma quali sono le potenzialità della rete per i produttori di semilavorati? Alcune aziende virtuose del tessile e meccanotessile biellese lo stanno scoprendo
Jacopo Bartaletti Mattia Vigna
Jacopo Bartaletti e Mattia Vigna seguono il progetto “Made in Italy: eccellenze in digitale” sul territorio biellese
Se per l’abbigliamento, le calzature, gli accessori e, in generale, tutti i prodotti finali di una manifattura è già piuttosto chiaro il vantaggio di essere presenti su Internet (soprattutto se si vende online), non c’è altrettanta chiarezza su quali risvolti positivi potrebbe avere lo sbarco in rete per un’azienda che produce filati, tessuti o altri tipi di semilavorati tessili.

Probabilmente è questa la domanda che si sono poste le piccole e medie aziende del distretto laniero biellese quando, poche settimane fa, è stato lanciato sul territorio il bando per candidarsi a essere seguite gratuitamente da due esperti di Web selezionati da Google e Unioncamere nell’ambito del progetto “Made in Italy: eccellenze in digitale” (www.eccellenzedindigitale.it) e sostenuto localmente dalla Camera di Commercio di Biella. Così come in altre 51 enti camerali in Italia, quelli che hanno aderito, che hanno quindi assunto in tutto 107 giovani appositamente formati dal gigante di Mountain View e dall’associazione che riunisce tutte le Camere di commercio per “diffondere la cultura dell’innovazione digitale e accrescere la consapevolezza dei vantaggi derivanti da un utilizzo più avanzato del Web per il Made in Italy”, così come si legge nel comunicato stampa diffuso a Biella nei giorni dell’avvio dell’iniziativa. Attività che, tra l’altro, si inserisce all’interno della campagna e-Skills for jobs della Commissione Europea e ha il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico.
A BIELLA PER IL TESSILE E MECCANOTESSILE
eccellenze in digitaleOgni territorio ha scelto uno o più settori su cui concentrarsi e a Biella sono stati individuati il tessile e il meccanotessile che, nonostante la crisi economica, insieme sono ancora i comparti trainanti dell’economia locale. I due giovani digitalizzatori arrivati a inizio settembre sono quindi ora impegnati nella sensibilizzazione e nel supporto alle imprese per aiutarle a creare o sviluppare la propria presenza online.
«Il pregiudizio verso il Web da parte dei produttori di semilavorati è ancora forte – spiega Jacopo Barteletti, torinese, 27 anni, due lauree in Disegno industriale al Politecnico di Torino e Progettazione del paesaggio e aree verdi all’Università di Genova –. Ciò succede in parte perché si pensa solo all’e-commerce diretto coi consumatori finali, un po’ per la dimensione delle aziende, che in alcuni casi sono molto piccole e non hanno personale a disposizione da dedicare a quella che non viene ancora percepita come un’attività di promozione, di marketing vero e proprio, di networking».
«Il fine ultimo di questo progetto – aggiunge Mattia Vigna, biellese, 25 anni e due lauree in Economia e gestione delle imprese e del turismo – è quello di fare conoscere, soprattutto all’estero, il valore del “fatto in Italia”. Perché il mercato è davvero molto competitivo e se non si approfitta dei mezzi digitali, spesso gratuiti, che abbiamo a disposizione oggi, si rischia di restare schiacciati e invece le nostre aziende non si meritano questo perché abbiamo davvero delle eccellenze che possono essere appetibili nel mondo».
I due borsisti hanno in primo luogo analizzato il livello di digitalizzazione delle imprese del tessile e meccanotessile nel Biellese, promuovendo le opportunità offerte alle imprese. Hanno poi raccolto le manifestazioni di interesse, che a fine ottobre erano circa 15, con le quali stanno implementando e condividendo un programma di lavoro per la loro digitalizzazione. Per favorire i contatti è stato aperto anche un profilo Facebook all’indirizzo www.facebook.com/eccellenzeindigitalebiella.
VALORIZZARE IL MADE IN ITALY
«I grandi nomi del tessile si sono già mossi da tempo sul Web – commentano Barteletti e Vigna – e questo era noto. Quello che stiamo pian piano scoprendo è un mondo di piccole e piccolissime aziende che non hanno mai fatto nulla se non un sito Web ma che sono desiderose di imparare come ci si muove sui social network e come si ragiona in termini di promozione nel linguaggio parlato da Internet, in cui tutto è veloce e, apparentemente, effimero».
Perché Google ha pensato a un progetto di questo genere? Perché tra il 2012 e il 2013 le ricerche globali legate al Made in Italy su questo motore di ricerca sono aumentate del 12%. Nonostante questo, solo una quota minima delle imprese italiane sfrutta tutte le potenzialità di Internet per accrescere il proprio fatturato. Tra le Pmi manifatturiere, secondo Unioncamere, la stragrande maggioranza ha un proprio sito Web ma solo il 16% fa attività di e-commerce. Eppure maturità digitale ed export hanno un impatto diretto sul fatturato delle aziende: secondo un’indagine Doxa Digital commissionata proprio da Google, fino al 39% delle vendite all’estero delle imprese di medie dimensioni che sono attive online è realizzato grazie a Internet.
«Questo progetto – ha detto Gianpiero Masera, Segretario Generale della Camera di Commercio di Biella, nel corso della presentazione alla stampa – rappresenta, per le piccole e medie imprese, un aiuto concreto a essere più competitive, a rafforzare il proprio business e a far conoscere, nel mercato interno e a livello internazionale, l’eccellenza italiana. Per quanto riguarda il nostro territorio, dato che è stato scelto il target tessile e meccanotessile, questo progetto va a rinforzare ulteriormente il Piano per l’internazionalizzazione, in particolare il Progetto Integrato di Filiera “Piemonte Textile Excellence” a cui hanno aderito moltissime aziende biellesi».
Intanto, per avere un assaggio del progetto, è possibile consultare il sito del Cultural Institute (http://bit.ly/1szKVBM ), dove, grazie all’impegno delle Camere di Commercio e del Ministero delle politiche agricole, sono già presenti una serie di vere e proprie testimonianze delle peculiarità agroalimentari e delle principali punte di diamante produttive (artigianali e industriali) italiane. Si traccia la storia dei principali distretti industriali, con testi, foto, filmati, rimandi per approfondimenti e tante curiosità. Il tessile biellese e quello pratese ne hanno una per ognuno, ma la scelta è davvero ampia. Il portale è ovviamente in lingua italiana e in inglese. Insomma una vetrina che è il primo passo per far conoscere sempre di più il grande patrimonio manifatturiero italiano nel mondo.
di Debora Ferrero
tratto da Technofashion di dicembre 2014